Manovra: confermata la caccia cittadina ai cinghiali, che potranno anche essere mangiati
La norma consentirà l’abbattimento (regolamentato) della fauna selvatica in città, nelle aree protette e nei periodi di divieto e silenzio venatorio
La commissione Bilancio ha approvato la versione finale dell’emendamento proposto da Fratelli d’Italia, che prevede una soluzione drastica ai problemi causati dai cinghiali.
Secondo il testo, i mammiferi potranno essere cacciati in città, nelle aree protette e nei periodi di divieto e silenzio venatorio. In modo regolamentato, ma non senza criticità.
- Le modifiche alla norma sui cinghiali
- Cinghiali in tavola
- Le proteste dei Verdi e le criticità della norma
Le modifiche alla norma sui cinghiali
La commissione Bilancio ha dato il via libera all’emendamento a prima di Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.
Tommaso Foti, Capogruppo di FdI alla Camera
Sono state però apportate alcune modifiche rispetto alla precedente versione, le più importanti delle quali specificano che la norma sarà applicabile solo da persone formate e con licenza, e che comunque l’eventualità di cacca al cinghiale “non costituisce attività venatoria”.
Come spiegato da Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, la norma non costituisce “attività venatoria, ma si permetterà di affrontare finalmente in maniera seria e non con una dispersione di energie economiche enormi e inutili, il problema per contrastare alcune patologie che mettono a rischio la vita di centinaia di migliaia di animali”.
Cinghiali in tavola
Un punto che già aveva creato qualche polemica, e che è stato confermato nel testo presente nella Manovra, riguarda il consumo alimentare degli animali abbattuti.
Secondo la misura presente nella Legge di Bilancio infatti, i cinghiali abbattuti dovranno essere sottoposti ad analisi igienico-sanitarie.
In caso di esito negativo, quindi con animali ritenuti “sicuri” da un punto di vista igienico-alimentare, i mammiferi abbattuti potranno essere destinati al consumo alimentare.
Le proteste dei Verdi e le criticità della norma
La norma non è però piaciuta a tutti. Davanti ai cronisti presenti a Montecitorio, il deputato di Alleanza Verdi Sinistra, Angelo Bonelli, ha chiarito che “si potranno cacciare tutti gli animali senza nessuna distinzione. È semplicemente una vergogna. Per questo ci appelleremo all’Unione europea”.
E questa è forse la criticità maggiore presente nel testo. Non riferendosi esclusivamente ai cinghiali, c’è il rischio che anche lupi, orsi, volpi e altre specie protette dall’ordinamento dell’Unione europea finiscano nel mirino dei cacciatori.
Come specificato da Eleonora Evi, deputata dell’Alleanza Verdi-Sinistra e co-portavoce di Europa Verde, i presidenti della commissione Bilancio della Camera “hanno detto senza dati alla mano che questo emendamento farà bene alle casse dello Stato, perché razionalizzerebbe le attività di gestione e controllo della fauna. Per due notti di fila abbiamo cercato di contenere i danni, proponendo di limitare il testo ai cinghiali, ma non c’è stato verso. Ogni mediazione è andata a vuoto”.