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Genova, uomo trafitto mortalmente dalla freccia. Le testimonianze: stava festeggiando la nascita del figlio

Uomo trafitto mortalmente da una freccia a Genova: la rabbia e la disperazione di amici e familiari

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Rabbia e dolore. Chi conosceva Javier Alfredo Miranda Romero, l’uomo 41enne peruviano trafitto mortalmente da una freccia nel cuore di Genova, non si dà pace. Anche perché la sua morte è tanto tragica quanto assurda.

L’uomo trafitto da una freccia a Genova era appena diventato padre

Un artigiano 63enne italiano, Evaristo Scalchi, infastidito dal rumore nei vicoli sotto la sua abitazione, si è armato di arco e ha scagliato una freccia che ha colpito Javier, uccidendolo. Ancora più amarezza suscita il fatto che la vittima era appena diventato padre.

Jole Lorenzo, padrino della figlia di Javier da poco venuta alla luce, raggiunto da Repubblica, si sfoga così: “Era uscito per guardare la partita di Champions e bere una birra con un amico. Voleva festeggiare la nascita del figlio appena avuto dalla sua compagna: Gustavo Giuseppe è nato la notte di Halloween al Gaslini e la mamma era ancora in ospedale. Ed è finita così, per colpa di un criminale che adesso deve pagare”.

La tragedia si è consumata in vico Archivolto de Franchi, a pochi metri da vico Mele. Jole Lorenzo, rispetto a quanto dichiarato da Evaristo Scalco ai carabinieri (l’uomo è stato arrestato), narra una versione differente.

La versione dell’amico di Javier

“La verità è che quell’uomo teneva la musica alta e aveva bevuto troppo – afferma Jole -. Non è vero che Javier gli ha tirato un petardo in casa, è stato lui che ha cominciato ad alzare la voce e a minacciarli, anche se stavano solo parlando. Poi dopo che l’ha colpito ha provato a toglierli la freccia dal petto per cancellare le prove, ma gli ha fatto ancora più male”.

La versione del vicino di casa dell’uomo arrestato

Sulla vicenda sono state avviate le indagini. A guidarle il pubblico ministero di turno Arianna Ciavattini, che nei prossimi giorni sentirà altri testimoni. Ad esempio Mattia Boselli, il giovane vicino di Evaristo Scalco, che ancora turbato da quanto avvenuto racconta di “quell’uomo lì davanti al cancello, che provava a tirarsi via la freccia dal corpo. È stata una scena terribile, era da almeno mezz’ ora che dalla via arrivavano urla e rumori”.

Genova, ucciso da una freccia.Fonte foto: ANSA

“Purtroppo – prosegue Mattia – ci siamo abituati, ma nelle ultime settimane va ancora peggio. Sia perché hanno aperto un nuovo bar o circolo qua vicino e poi perché si sono messi a far scoppiare petardi a notte fonda. Ho sentito Evaristo che litigava dalla finestra con della gente in strada, grida, insulti. Poi all’improvviso le urla sono diventate di disperazione. Allora mi sono affacciato. C’era il ferito che cercava di togliersi dalla pancia la freccia e attorno i suoi amici”.

E ancora: “Abbiamo chiamato il 112 ma ci sono voluti almeno venti minuti perché arrivassero i soccorsi. È sceso in strada anche Evaristo per aiutare ma lo hanno aggredito e siamo intervenuti con degli altri per portarlo via. Poi sono arrivati a casa i carabinieri che lo hanno arrestato. Lui era calmo. Non è una persona violenta, è gentile, dà una mano a tutti. Certo ha questa mania per archi e frecce, tutti qui lo sanno. Chissà cosa gli è scattato”.

Disperata la sorella di Javier, Marta: “Era l’ultimo di sei fratelli, l’ho cresciuto io. Aveva iniziato da macellaio a Molassana e così ancora lo chiamavano nella nostra comunità. Poi aveva iniziato a fare l’operaio, era capace di tirare su un palazzo. Aveva la sua partita Iva ma lavorava anche come dipendente in una società di edilizia acrobatica. Non si stancava mai, ha fatto i lavori per tutti noi”.

genova-freccia Fonte foto: ANSA
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