Formaggio a latte crudo richiamato dai supermercati per Escherichia Coli, la marca e il lotto ritirato
Formaggio a latte crudo ritirato per rischio microbiologico dai supermercati, possibile presenza di Escherichia Coli: marca e lotto contaminato
Del formaggio a latte crudo è stato ritirato dai supermercati per la possibile presenza del batterio Escherichia Coli. A segnalarlo ci ha pensato il Ministero della Salute il 9 novembre, informando i consumatori in merito al richiamo di un lotto del prodotto. Ecco cosa fare nel caso in cui si siano acquistate delle confezioni.
- Qual è il lotto contaminato
- Cosa fare se si sono acquistati il formaggio a latte crudo ritirato
- Che cos’è l’infezione da Escherichia coli?
Qual è il lotto contaminato
Il Ministero della Salute ha disposto il richiamo di un lotto di formaggio lavorato a latte crudo prodotto da Colosio Formaggi SRL, la cui sede dello stabilimento è a Paratico, in provincia di Brescia.
Secondo quando pubblicato sul sito del Ministero, in questo prodotto si è riscontrata la presenza di Escherichia Coli.
I formaggi segnalati dal Ministero della Salute
Il lotto ritirato è il numero 1741024, il marchio di identificazione è IT 03 562 CE: tutti i formaggi sono venduti con forme intere da 1,5 chilogrammi circa.
Ad allertare il Ministero della Salute è stato lo stesso produttore, che ha chiesto il ritiro precauzionale del prodotto, a sua volta realizzato in concomitanza con un altro lotto di Formagella, risultato a sua volta positivo all’Escherichia Coli.
Cosa fare se si sono acquistati il formaggio a latte crudo ritirato
Se avete acquistato una confezione del lotto ritirato, la raccomandazione delle autorità sanitarie è di non consumarne il contenuto.
L’invito è di restituirlo nel punto vendita in è stato effettuato l’acquisto: il costo sarà rimborsato anche in assenza dello scontrino.
Che cos’è l’infezione da Escherichia coli?
Come spiegato dal sito dell’Humanitas, l’Escherichia coli (E. coli) è la specie di batterio più nota del genere Escherichia.
Costituisce parte integrante del normale microbiota intestinale dell’uomo e di altri animali a sangue caldo.
Nonostante la maggior parte dei ceppi siano innocui, alcuni causano malattie intestinali di diversa gravità (che possono manifestarsi con dolore addominale, vomito, diarrea con sangue) ed extra-intestinali, come ad esempio infezioni del tratto urinario, peritonite, setticemia, polmonite e meningite.
L’infezione da Escherichia coli, che può provenire da acqua o cibo contaminati – soprattutto da alimenti come frutta e verdura, spesso consumati crudi, ma anche da latte non pastorizzato e carne non cotta – può risultare molto pericolosa soprattutto per i bambini piccoli e anziani, che possono sviluppare una forma di insufficienza renale, la sindrome emolitico uremica.
L’Escherichia coli è sensibile al calore: la cottura dei cibi permette quindi di neutralizzarlo.
Quali sono le cause dell’infezione da Escherichia coli
L’infezione può provenire da acqua o cibo contaminati, ma anche tramite il contatto da persona a persona, soprattutto quando i soggetti infetti non si lavano correttamente le mani.
Quali sono i sintomi dell’infezione da Escherichia coli
I principali sintomi dell’infezione sono:
- diarrea, anche con sangue;
- crampi addominali;
- nausea e vomito.
Come prevenire l’infezione da Escherichia coli
Nessun farmaco è in grado di proteggere dall’infezione da Escherichia coli.
Tra i comportamenti da adottare per non incorrere nell’infezione:
- evitare cibi “a rischio”;
- lavare accuratamente gli alimenti crudi;
- lavare gli utensili da cucina con acqua calda e sapone prima e dopo l’uso;
- usare contenitori separati per ogni alimento;
- lavarsi bene le mani prima di cucinare.