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Ergastolo ostativo, Feltri sorprende tutti con le sue affermazioni: cosa ha dichiarato il giornalista

Vittorio Feltri contro l'ergastolo ostativo, poi la dichiarazione che ha sorpreso chiunque: "Io non sono nemmeno di destra, sono un conservatore"

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“Quella sull’ergastolo ostativo è una battaglia di civiltà. Rinchiudere a vita, ovvero finché non subentri il trapasso, una persona in una cella, quantunque ella abbia compiuto reati connessi all’associazionismo mafioso, non lasciarle alcuna speranza di uscire, neppure un misero brandello, e nemmeno l’aspettativa di essere reinserita in società, equivale in sostanza al condannarla a morte precoce”. A scriverlo è stato il giornalista Vittorio Feltri in un editoriale pubblicato sul suo giornale.

Ergastolo ostativo, perché la Consulta ha rinviato la sentenza

La frase, scritta rispondendo a un intervento del presidente della Consulta Giuliano Amato sul Corriere della Sera, non è passata inosservata, causando una vera e propria bufera. La Corte Costituzionale ha rinviato la sentenza sull’incostituzionalità dell’ergastolo ostativo, con la necessità di rispettare la volontà del Parlamento e assicurare misure rigorose per i detenuti di mafia.

“La Corte si è preoccupata più di chiunque altro di evitare che i condannati per reati di mafia subiscano vessazioni irragionevoli, è intervenuta su diversi aspetti del 41 bis, il cosiddetto carcere duro, e abbiamo già dichiarato incostituzionale il diniego automatico dei permessi ai condannati che non hanno collaborato”, ha spiegato Giuliano Amato.

“Nel caso della liberazione condizionale, invece, spetta al Parlamento stabilire se e come regolarla, tenendo conto della maggiore severità che caratterizza la disciplina dei reati di mafia”. Per questo la Consulta si riunirà a novembre su questo tema, e delibererà una sentenza se non ci sarà una riforma da parte del legislatore.

Perché Vittorio Feltri è contro l’ergastolo ostativo: la sua spiegazione

“Non riesco a comprendere. Un omicidio è un omicidio. Cosa importa se è stato commesso per motivi di gelosia o per mafia o perché una persona è fuori di sé? Com’è possibile pensare che quando si tratta di mafia la pena non deve essere umana e anzi deve trasformarsi in tortura?”, ha detto Vittorio Feltri, intervistato da Il Dubbio.

“L’ergastolo senza via d’uscita è qualcosa che va oltre la pena. Attendere la morte chiusi in gabbia è una cosa che, a pensarci, fa venire i brividi“, ha spiegato. “Non mi stanco di ripeterlo: è assurdo che si facciano differenze di umanità della pena in base al reato. È una logica che credo sia fuori dalla Costituzione“.

Vittorio FeltriFonte foto: ANSA
Il giornalista Vittorio Feltri.

Vittorio Feltri ha anche affermato, riguardo al fatto che l’ergastolo ostativo venga dato solo a chi non collabora con la giustizia: “Com’è possibile premiare chi si inventa quattro scemate? Mi pare un modo perfetto di inquinare la giustizia“.

“Io non sono neppure di destra”: così Vittorio Feltri sorprende tutti

“Non mi piacciono i luoghi comuni. Non li sopporto. Mi piace pensare, giudicare le cose per come le vedo, non per obbedire a un’etichetta”, ha sottolineato il giornalista, rispondendo all’appunto dell’intervistatore sulla sua appartenenza politica e alla linea dura contro la mafia delle fila del centrodestra.

“Ma poi io non sono neppure di destra“, ha dichiarato a sorpresa. “Io guardo e penso. E arrivo a delle conclusioni che non discendono da giudizi preconcetti. Me ne infischio di chi incasella le cose. Sono un conservatore in un Paese in cui c’è poco da conservare. Ci sarebbero casomai molti valori da recuperare”, ha chiarito.

“Così come penso che anche un mafioso debba avere diritto a una pena umana, rieducativa, finalizzata al reinserimento anziché una pena di morte distillata in trent’anni, credo anche che i diritti dell’uomo sono talmente inviolabili da dover essere tutelati persino nel ventre della mamma”, ha dichiarato ancora Vittorio Feltri durante l’intervista.

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