KTM dichiara fallimento con debiti di 3 miliardi, crisi nera del colosso delle moto. E anche la MotoGP trema
Oltre 3600 lavoratori a rischio, circa 2500 creditori e quasi 3 miliardi di debiti le cifre della crisi di KTM, che resterà in MotoGP ancora per poco
È crisi irreversibile per la KTM, il maggiore produttore europeo di moto, che ha dichiarato fallimento a fronte di debiti stimati in 2,9 miliardi di euro e circa 2500 creditori. Il crollo è attribuito al calo della domanda, costi produttivi crescenti e un’eccedenza di 130mila moto invendute, colpendo oltre 3600 dipendenti. Nell’incertezza ora finisce anche la MotoGP, sebbene il sostegno di Red Bull dovrebbe garantire una sopravvivenza a tempo.
- La crisi di KTM con 3 milioni di debiti
- Le reazioni e il futuro dei dipendenti
- Il futuro di KTM in MotoGP
La crisi di KTM con 3 milioni di debiti
L’istanza di fallimento è stata depositata venerdì 29 novembre dalla KTM presso il tribunale di Ried im Innkreis, in Alta Austria.
L’azienda è chiamata a onorare debiti pari a 1,8 miliardi di euro, con 2500 creditori in attesa, sebbene la crisi investa anche le due controllate KTM Components GmbH e KTM F&E GmbH, portando complessivamente la cifra a 2,9 miliardi di euro che non è in grado di garantire.
La Red Bull dovrebbe riuscire a garantire la presenza della KTM in MotoGP nel 2025
Le reazioni e il futuro dei dipendenti
La situazione sembra quasi prendere alla sprovvista anche le istituzioni austriache. Il ministro del Lavoro e dell’Economia, Martin Kocher, si è chiesto quale possa essere la spiegazione di un crollo tanto repentino.
“Mi aspetto da KTM risposte chiare su come sia stato possibile passare da una situazione di buoni guadagni e buone prospettive a una procedura di ristrutturazione così rapidamente” ha dichiarato Kocher.
La difficile situazione coinvolge 3.623 lavoratori, che si troveranno senza stipendio di novembre né tredicesima: il loro futuro professionale è a dir poco a rischio. La fase di riduzione del personale è stata già avviata da alcuni giorni, così come la flessione dei processi produttivi in vista dell’interruzione definitiva prevista per i primi mesi del 2025.
KTM ora andrà a negoziare il piano di ristrutturazione, una fase che dovrebbe perdurare almeno fino alla prossima primavera. In virtù della procedura, se approvata, i creditori andranno a ricevere solo il 30% delle loro spettanze, in una tempistica di due anni.
Il futuro di KTM in MotoGP
Malgrado la crisi, KTM dovrebbe sopravvivere almeno un altro anno in MotoGP. Di recente Carlo Pernat, manager di Enea Bastianini, fresco di firma con gli austriaci, ha dichiarato che per il 2025 non ci dovrebbero essere ostacoli grazie al supporto di Red Bull.
Al momento, non ci sono indicazioni che facciano temere un’assenza dalla MotoGP o dalla Dakar, per quanto sia mai chiaro che la KTM non abbia un futuro a lungo termine.
Fondata nel 1934, la Kronreif und Trunkenpolz Mattighofen è stata attiva fin dai primi anni 2000 nel settore sportivo, debuttando con la divisione KTM Factory Racing in MotoGP nel 2016, crescendo di anno in anno e ottenendo il proprio miglior risultato nel 2022, con un secondo posto nella classifica costruttori.