Due scosse di terremoto nei Campi Flegrei sentite pure a Napoli: la più forte di magnitudo 2.6, torna la paura
Due nuove scosse di terremoto hanno colpito, tra le 10 e le 11, la zona dei Campi Flegrei già interessata da numerosi eventi simili. La situazione
Altre scosse di terremoto nella zona dei Campi Flegrei e in tutta l’area occidentale di Napoli. Mercoledì 3 ottobre la terra è tornata a tremare, con due scosse ravvicinate che si sono manifestate nel giro di circa mezz’ora. Il sisma più intenso si è verificato alle 10:46, misurando una magnitudo di 2.6. Precedentemente, alle 10:18, si era verificato un altro evento sismico con una magnitudo di 1.7. Non c’è pace per i residenti, che da diverse settimane devono fare i conti con la preoccupazione per lo sciame sismico e il timore di eventi disastrosi, come una possibile eruzione vulcanica.
- Lo sciame sismico
- Il terremoto di lunedì 2 ottobre
- Il rischio di eruzione
- Le parole del sindaco di Napoli Manfredi
Lo sciame sismico
La serie di terremoti che sta nuovamente colpendo l’area dei Campi Flegrei ha iniziato con un primo evento di magnitudo 1.7, che ha causato vibrazioni avvertite anche dai residenti locali. L’epicentro di questo terremoto si è verificato a soli 2 km di profondità, nella zona dell’Accademia Aeronautica.
Poco dopo, alle 10.47, è stata registrata una seconda scossa di magnitudo 2.6. Questa volta l’area interessata è stata ancora più ampia, coinvolgendo la zona tra i Campi Flegrei e la città di Napoli. L’epicentro di questa scossa è stato localizzato a una profondità di 3 km nella zona del Rione Solfatara.
Il terremoto di lunedì 2 ottobre
I residenti sono ancora in apprensione per la scossa di terremoto di magnitudo 4 che ha colpito la zona lunedì 3 ottobre.
Questo evento, insieme alle altre forti scosse – fra cui quella del 27 settembre, valutata come la più forte registrata in provincia di Napoli negli ultimi anni – ha alimentato le preoccupazioni per una zona il cui rischio sismico elevato è ben noto.
Il rischio di eruzione
Se si escludono gli eventi sismici di maggiori proporzioni, per la maggior parte l’area a ovest del centro di Napoli è stata interessata da terremoti di entità trascurabile. Si tratta di una situazione non nuova, ma che ha comunque nutrito le paure dei residenti nell’ottica di subire un evento catastrofico.
Giovanni Macedonio, geofisico dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV, ha parlato in ogni caso di rischio “relativamente basso” di eruzione vulcanica nei Campi Flegrei.
La situazione è sotto stretto monitoraggio attraverso satelliti e GPS, con l’osservazione delle minime deformazioni del suolo e l’analisi delle temperature e composizioni dell’acqua e del gas. Tuttavia, il direttore dell’Osservatorio Vesuviano Mauro Di Vito non ha escluso che, con l’attività sismica in aumento, possano verificarsi altre scosse con alta magnitudo, fino a 5, con conseguenti danni probabili agli edifici.
Le parole del sindaco di Napoli Manfredi
Anche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha allontanato l’ipotesi di un’eruzione vulcanica. “In questa fase dobbiamo fare distinzione tra due tematiche connesse tra loro che hanno impatto diverso” ha osservato il primo cittadino.
“Le crisi bradisismiche che stiamo vivendo in questi giorni allarmando la popolazione, sono crisi che rappresentano una conseguenza dell’attività che avviene in profondità magmatica ma non rappresenta un precursore di una fantomatica eruzione” ha detto il sindaco di Napoli. “Nei casi delle ultime crisi bradisismiche, le scosse si sono arrestate senza conseguenze estreme”.