Dopo la Francia anche la Spagna contro Meloni: la vicepremier Diaz critica il decreto lavoro del primo maggio
La ministra spagnola del Lavoro Yolanda Diaz attacca il governo Meloni affermando che incentiva i "contratti spazzatura"
Mentre prosegue lo scontro politico e diplomatico tra Francia e Italia sui migranti, attacchi al governo guidato da Giorgia Meloni arrivano anche dalla Spagna. Al centro delle critiche questa volta il tema del lavoro e della precarietà e il recente decreto varato dall’esecutivo italiano.
- Dalla Spagna critiche al governo Meloni
- La vicepremier Diaz contro il decreto lavoro
- La replica di Tajani e Meloni
Dalla Spagna critiche al governo Meloni
Le dure critiche al governo Meloni arrivano dalla Spagna, più precisamente da Yolanda Diaz, vicepremier e ministra del Lavoro nel governo socialista guidato dal premier Pedro Sanchez.
Come riporta Ansa, intervenendo al parlamento di Madrid Diaz ha detto che con l’ultimo decreto il governo Meloni ha mostrato di voler “governare contro lavoratori e lavoratrici“, per “tornare” al modello dei “contratti spazzatura“.
La ministra del Lavoro spagnola Yolanda Diaz
La vicepremier Diaz contro il decreto lavoro
Il riferimento è al decreto sul lavoro approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso primo maggio che ha esteso l’uso dei contratti a termine senza causale, lavoro a chiamata e voucher.
Diaz ha usato il provvedimento italiano per attaccare il partito di estrema destra Vox, alleato di Fratelli d’Italia in Europa, accusandolo di voler fare lo stesso in Spagna.
In Italia “è stato fatto qualcosa di ancora peggiore”, ha detto la ministra del Lavoro parlando dell’abolizione del reddito di cittadinanza. “È quello che volete fare anche voi”, ha aggiunto rivolgendosi alla deputata di Vox Ines Cañizares, “anche se qui non arriverete mai al governo”.
La replica di Tajani e Meloni
Alle parole della vicepremier spagnola ha replicato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che su Twitter scrive così: “Spiace che la vicepremier spagnola Yolanda Diaz interferisca nella vita politica italiana dando giudizi inaccettabili sulle scelte del governo. Le difficoltà elettorali del suo partito non giustificano offese ad un partner e alleato europeo. Non è questo il modo di collaborare”.
Sul caso è intervenuta anche la premier Giorgia Meloni da Praga, dopo l’incontro con il capo dello Stato ceco Petr Pavel. Ancora una volta si cita il governo italiano, ha detto, per “prendere di mira i partiti dell’opposizione interna. l’Italia ha segnato un record storico di numero di occupati, non si conosce bene il lavoro del governo italiano in questo settore. Quella delle accuse giunta in questi giorni è una dinamica poco sensata se non per dinamiche interne”.