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Decreto lavoro 2023 approvato dal Consiglio dei ministri del Primo maggio: cosa prevede il testo

Approvato il Decreto lavoro 2023: il reddito di cittadinanza viene sostituito da assegno di inclusione e misure per il reinserimento professionale

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Approvato il testo del Decreto lavoro dopo una camera di consiglio di un’ora e venti minuti. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha scelto il Primo maggio come data simbolica per il Consiglio dei Ministri volto alla valutazione della bozza del Decreto lavoro 2023. Molte le questioni sul tavolo, dall’addio al reddito di cittadinanza (che sarà sostituito dall’Assegno di inclusione e dagli strumenti di avvio al lavoro) al taglio del cuneo fiscale, dai fringe benefit ai contratti a termine, dal welfare aziendale ai voucher.

Assegno di inclusione

Una delle misure che suscitano il maggiore interesse sia nei cittadini che fra i professionisti della politica è senza dubbio il restyling del reddito di cittadinanza.

Il nuovo Assegno di inclusione arriverà dall’1 gennaio 2024 come strumento di “contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale”.

Sarà erogato ai nuclei familiari in cui sono presenti over 60, minori o disabili.

La cifra erogata potrà arrivare a 500 euro al mese, ma potrà essere alzata a 630 euro se in famiglia c’è un over 67 o un disabile grave. Più 280 euro aggiuntivi al mese se la famiglia vive in affitto.

L’assegno sarà erogato per 18 mesi e potrà essere rinnovato per altri 12 mesi, con uno stop di un mese.

I requisiti: avere residenza in un comune italiano da almeno 5 anni e avere un Isee che non superi i 9.360 euro, ed essere iscritti al Siisl (Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa).

Strumento di attivazione al lavoro

Già dalla campagna elettorale l’obiettivo di Giorgia Meloni era chiaro: chiudere i rubinetti dei sussidi elargiti a pioggia e spingere gli occupabili verso il reinserimento nel mondo del lavoro.

Per gli occupabili saranno messe sul tavolo le misure che sostituiscono il reddito di cittadinanza ovvero Pal e Gal, rispettivamente Prestazione di accompagnamento al lavoroGaranzia per l’attivazione lavorativa.

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro dell'Economia Giancarlo GiorgettiFonte foto: ANSA

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

Dal primo settembre 2023 gli occupabili saranno obbligatoriamente spinti a frequentare corsi di formazione, di riqualificazione professionale o saranno coinvolti in progetti di utilità sociale. Previsto un sussidio di 350 euro per un massimo di 12 mesi non rinnovabili.

Incentivi per le aziende

Per stimolare il lavoro sono previsti incentivi per le aziende che assumano i beneficiari delle nuove forme di sostegno, con contratti a tempo indeterminato o di apprendistato.

Riconosciuto l’esonero totale dei contributi previdenziali per 12 mesi nel limite di 8 mila euro annui, che scende al 50% in caso di contratto a tempo determinato.

Taglio del cuneo fiscale

Previsto il ritocco al cuneo fiscale e contributivo per 5 mesi (dall’1 luglio 2023 al 30 novembre 2023): per i redditi fino a 25mila euro si sale dagli attuali 3 punti a 7, per i redditi fino a 35mila euro il taglio sale dai 2 ai 6 punti.

La polemica Meloni – Landini

E proprio la data del Primo maggio ha suscitato l’irritazione di Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, che ha definito un “atto di arroganza” l’aver convocato il Consiglio dei Ministri nel giorno della Festa dei lavoratori.

Piccata la risposta di Giorgia Meloni: “Vorrei ricordare al segretario Landini che il Primo maggio ci sono molte persone che lavorano, dai camerieri ai medici, dalle forze dell’ordine fino ai tecnici, che consentono lo svolgimento del concerto di piazza San Giovanni”.

“Se Landini pensa davvero che sia diseducativo lavorare il Primo maggio, allora il concerto la triplice dovrebbe organizzarlo in un altro giorno”.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni Fonte foto: ANSA
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