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Donna uccisa a Portogruaro, fermato un sospettato: "Gravi indizi"

Una donna è stata trovata morta nel suo appartamento, dato alle fiamme. Un 23enne è stato fermato grazie alle intercettazioni ambientali

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Marcella Boraso, di 59 anni, è stata trovata morta nella sua abitazione a Portogruaro, data alle fiamme. Secondo quanto riporta l’Ansa, a causare il decesso sarebbero stati i ripetuti colpi alla testa contro un bidet del bagno, inferti con una tale violenza che il sanitario è andato in pezzi. I carabinieri hanno fermato un sospettato per l’omicidio, un 23enne marocchino, che conosceva la vittima.

Donna uccisa a Portogruaro, fermato un sospettato

Dopo aver sbattuto ripetutamente la testa della donna sul bidet, il sospettato avrebbe intenzionalmente appiccato l’incendio alla casa. Ma a svelare i motivi della morte della donna sono state le tracce di sangue della vittima finite sul soffitto: se fosse morta per una semplice caduta, il sangue non sarebbe arrivato così in alto.

Posta sotto sequestro la maglietta che indossava il 23enne marocchino, che presentava tracce ematiche: si attendono le analisi per capire se appartengono alla vittima.

Le prime ipotesi

Stando alle prime ipotesi, riportate dall’Ansa, i due si conoscevano e il ragazzo avrebbe ucciso la 59enne a seguito di una lite. Gli indizi sul suo conto sarebbero gravi e concordanti, secondo quanto ha riferito la Procura della Repubblica di Pordenone durante una conferenza stampa.

La Procura ha chiarito anche come sono risaliti al sospettato: i due si erano conosciuti al Sert, che la vittima frequentava per problemi d’alcolismo, e il 23enne per tossicodipendenza. A tradire il ragazzo sono state le intercettazioni ambientali, precedentemente attivate su di lui in seguito a un furto di cui era stato accusato.

Al telefono col fratello, infatti, il sospettato ha affermato: “Sicuramente è scivolata mentre stava entrando nella vasca piena di acqua, e magari aveva lasciato il pentolino sul fuoco, che ha provocato l’incendio”. Ma entrambi gli elementi, la vasca d’acqua e il pentolino, erano noti solo agli investigatori e i soccorritori, dal momento che la porta dell’abitazione era chiusa a chiave, motivo per cui era impossibile che qualcun altro lo sapesse.

carabinieri Fonte foto: ANSA
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