Don Backy e il retroscena sul suicidio di Luigi Tenco a Sanremo: Serena Bortone gli dà dello spietato
Caponi, in arte Don Backy, per la Bortone è stato spietato mentre parlava della morte di Tenco: cos'è successo
Don Backy, al secolo Aldo Caponi, torna a parlare della tragedia che ha sconvolto Sanremo 1967, edizione nella quale Luigi Tenco si è tolto la vita dopo essere stato eliminato con “Ciao amore ciao”. Ospite di “Oggi è un altro giorno”, il cantautore si è mostrato “spietato” nel salotto di Serena Bortone.
Don Backy e la morte di Tenco a Sanremo
Parlando con Serena Bortone della morte di Luigi Tenco, che in una stanza d’albergo di Sanremo si tolse la vita a seguito dell’eliminazione dal Festival, Caponi ha ricordato che era uno degli artisti che avrebbe voluto proseguire la kermesse nonostante la tragedia. Nelle ore successive alla morte di Tenco, infatti, ci furono due diverse fazioni, tra chi voleva proseguire e chi invece fermarsi in segno di rispetto. Alla fine il Festival andò avanti e a vincerlo furono Claudio Villa e Iva Zanicchi con “Non pensare a me”.
In quel Sanremo Don Backy partecipò con “L’immensità” insieme a Johnny Dorelli, classificandosi nono. “Io ero fra quelli che avrebbero voluto continuarlo, c’ho anche la mia motivazione per cui avrei voluto questo”.
Il giudizio spietato su Tenco
Parlando con Serena Bortone, Don Backy ha spiegato il perché della sua scelta. In tutta sincerità il cantautore 83enne ha ammesso: “Se lui fosse venuto da me quella sera e mi avesse detto ‘ho questa intenzione’, io l’avrei legato al letto, assolutamente dissuaso“.
“Ma se lui prende una decisione, che è una sua decisione autonoma, senza consultarmi, senza venirmi a dire ‘ho intenzione di fare questo’, io che ho legato a quella canzone il mio futuro non ammetto che qualcuno intervenga per bloccare quella che è la mia decisione di continuare a vivere e andare avanti” ha raccontato Caponi.
L’artista ha quindi sottolineato che quella è stata un “sua decisione di farla finita lì”. Poi ha sottolineato: “No, tu puoi farlo quando ti pare ma non cercando di impedire a me di continuare il mio destino“.
Dalida e Tenco a Sanremo nel 1967
La critica di Serena Bortone
La conduttrice Serena Bortone ha deciso quindi di intervenire spiegando a Caponi che il suo ragionamento fosse spietato. Dal canto suo, Don Backy ha ribadito: “È un ragionamento semplicemente logico, non è spietato. Ripeto: il mio destino è legato a questa canzone, si è dimostrato nel tempo. Avrei dovuto rinunciare a una chance“.
A questo punto, visibilmente contrariata, Serena Bortone ha chiosato: “Siamo un Paese libero, io non condivido questo ragionamento, lo trovo un po’ spietato, un po’ forte”.