Covid, l'allarme di Galli: "Epidemia è soprattutto dei non vaccinati"
L'infettivologo Massimo Galli fa il punto sulla situazione coronavirus, spiegando che l'epidemia riguarda soprattutto i non vaccinati
“L’epidemia è soprattutto dei non vaccinati, la sua portata comincia a diventare preoccupante dal punto di vista della sua rilevanza”. Così il professor Massimo Galli, docente di Malattie infettive all’Università Statale di Milano, analizza ad “Agorà” su Rai3 l’andamento attuale dei contagi da coronavirus in Italia e negli altri paesi europei.
“Non vorremmo trovarci nella condizione di dover mettere gli ospedali a lavorare a scartamento ridotto su tutto il resto. Sarebbe grave per il cittadino che si è vaccinato e per la collettività – ha detto Galli – se scelte non responsabili dovessero provocare un danno al di là del numero di casi”.
Sul Green pass, l’infettivologo spiega di essere sempre stato perplesso sull’uso dei tamponi: “Non credo che la gestione del Green pass possa essere retta dalla ripetizione del tampone: non ha molto senso”.
“Forse da questo punto di vista, considerando quello che stanno facendo anche altri paesi, va rivalutato il ruolo della presenza degli anticorpi. In Austria – ha osservato – chiudono in casa le persone che non hanno i vaccini o non hanno anticorpi“.
Galli ha parlato anche della vaccinazione anti Covid per bambini e ragazzi: “Tra bambini e adolescenti ci sono stati pochi morti rispetto ai 78mila decessi avvenuti tra gli ultraottantenni. Ci sono stati però 15 morti nella fascia 0-9 anni e 21 morti tra i 10 e i 19 anni. Sono irrilevanti? Ritengo di no”.
“Bisogna impedire al virus di diffondersi tra i più giovani”, ha detto Galli, anche per loro “i rischi legati all’infezione sono assai superiori ai rischi della vaccinazione“, perché il coronavirus, “in termini di long Covid e di processi infiammatori, non si sa cosa possa provocare”.