Covid, casi in aumento: Guerra (Oms) spiega come tornare indietro
Ranieri Guerra è preoccupato per la rapida crescita dei contagi: il modo di tornare indietro c'è
Sono molti gli esperti – e non solo – preoccupati per l’aumento dei casi di coronavirus a cui si assiste negli ultimi giorni in Italia. L’ultimo a esprimere il suo sconcerto è Ranieri Guerra, il direttore aggiunto dell’Oms distaccato a Roma per seguire da vicino i fatti italiani e tecnico del Cts, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.
“Siamo – ha detto Guerra – in una fase di lenta crescita dei casi. La curva sale, lentamente ma in modo costante. E può bastare poco per ripiombare nell’emergenza”. Ieri, anche il virologo Fabrizio Pregliasco aveva definito “non positivo” il trend.
Il rischio, secondo Ranieri Guerra, è “arrivare a ridosso della riapertura delle scuole con un numero di casi che la renderebbero pericolosissima. Perché è matematico che la curva col ritorno in aula salirebbe ancora. Allora o azioniamo il freno o andiamo a sbattere”.
“L’Italia per incidenza di nuovi casi è ancora in coda rispetto ai grandi Paesi europei – ha assicurato l’esperto -. Guardiamo cosa succede in Francia e Spagna. Però rispetto a qualche settimana fa il nostro Paese mostra una sequenza di tanti, troppi piccoli focolai che tengono alta la circolazione del virus”.
L’osservazione del direttore aggiunto dell’Oms è questa: “Sembra che la gente non abbia compreso quanto siamo in pericolo” ma “è adesso che dobbiamo agire, dopo potrebbe essere troppo tardi. Ci vuole un battito d’ali per rientrare nella criticità. Man mano che i casi di nuovi positivi si accumulano i tempi di moltiplicazione dei contagi si accorciano. Significa che la crescita dell’epidemia da lenta diventa rapida e si ha una progressione geometrica“.
Potremmo” tenere in pugno la situazione, è la conclusione di Guerra, “se tutti mostrassero senso di responsabilità rispettando le tre regole base. Mascherina, distanziamento e igiene delle mani. Faremmo ancora in tempo a tornare indietro, a cambiare marcia. Invece si vedono movide, affollamenti in spiaggia, giovani che tornano infetti dalle vacanze e spesso diffondono il contagio in famiglia. No, no va per niente bene”.