Costa Smeralda, madre rapisce la figlia: le ragioni del gesto

Il giallo della Costa Smeralda si infittisce: al centro della vicenda c’è una bambina di 9 anni contesa dai genitori, due facoltosi manager. Lui romano, lei russa, i due continuano a scambiarsi reciproche accuse dopo che la madre è andata via dal marito insieme alla figlia. Per il padre si tratta di rapimento, per la madre di una fuga dalle violenze.

La donna ha raccontato alla Nuova Sardegna: “Ho visto mia figlia e sono andata ad abbracciarla, così come ha fatto anche lei. In quel momento ho sentito due mani stringermi il collo, era il padre“.

Poi ha smentito la prima versione dei fatti, secondo cui sarebbe stata aiutata da una guardia del corpo russa: “Nessun bodyguard. C’era tanta altra gente, non so chi lo abbia fermato”. Il riferimento è alla persona che avrebbe immobilizzato il padre della bambina per impedirgli di raggiungerla.

Adesso si trova a Montecarlo con la bambina dopo la fuga dal residence di Liscia di Vacca e ha raccontato al quotidiano di essere stata aggredita dal padre della piccola e di essere “caduta sui gradini e, spaventata, sono corsa verso l’auto con lei, per andare via, lontano da lì”.

Sabrina Mura, l’avvocata, ha confermato all’Ansa che la donna ha presentato una denuncia alla questura di Imperia, in Liguria, la più vicina alla sua residenza di Montecarlo, dove è stata rintracciata ieri sera dai carabinieri della stazione di Porto Cervo.

Il legale ha precisato anche che esiste anche un fascicolo dopo che la donna ha denunciato l’ex per avere contravvenuto agli accordi sull’affidamento congiunto della piccola.

Fonte foto: Ansa