Coronavirus, i numeri reali sono "impressionanti": parla Burioni
Secondo i dati, in un mese sono morte circa 5.400 persone di cui 4.500 riconducibili a coronavirus
I numeri del contagio da coronavirus sono molto superiori rispetto a quelli indicate dai dati dei tamponi, come succede sempre nel “momento caotico” dell’epidemia. A dirlo è il virologo Roberto Burioni che, in un’intervista all’Eco di Bergamo, si è soffermato sui numeri reali che provengono dalle zone del Bergamasco.
“Sono particolarmente impressionanti” i numeri che provengono da lì. Per questo, a detta di Burioni, “è legittimo pensare che questa epidemia in queste zone abbia avuto una dimensione ancora maggiore”.
Il virologo Roberto Burioni ha commentato i dati dell’indagine condotta da quotidiano e da InTwig, da cui è emerso che nella Bergamasca negli ultimi 31 giorni sono morte circa 5.400 persone di cui 4.500 riconducibili a coronavirus.
La stima sui contagiati della provincia di Bergamo, sempre secondo gli stati dati, è di 288mila.
“Il caso Bergamo insegna che bisogna intervenire subito e senza esitazioni nei momenti iniziali dell’epidemia identificando ed isolando tutti i contatti”, ha dichiarato Burioni.
“Da questa tragedia abbiamo imparato che con la volontà se ne può uscire. Anche a Bergamo la situazione sta migliorando”, ha ammesso il virologo.
Tuttavia, per Burioni “non è il momento di pensare che presto tornerà tutto come prima. Ora dobbiamo pensare a contenere l’epidemia. La fotografia delle bare portate via dai camion dell’esercito è qualcosa che l’Italia non ha mai visto nella sua storia”, sottolinea.
Questa la strada indicata da Burioni per la fase 2: “Ricominceremo gradualmente, ma la vita sarà diversa. Dovremo portare le mascherine e soprattutto le zone in cui è avvenuto un contagio così ampio saranno da studiare in modo approfondito per capire chi è guarito”.
“Un contagio così esteso – ha concluso il virologo – potrebbe avere anche qualche vantaggio perché molte persone potrebbero essere immuni senza neanche saperlo”.