Bergamo, la testimonianza del comandante che smista le bare
Parla il comandante provinciale dei carabinieri di Bergamo addetto allo smistamento delle bare della provincia
“Ora cercherò in Toscana. L’Emilia è piena, ho chiesto a Ferrara, a Bologna, nulla. Stessa cosa in Piemonte, anche se hanno dissequestrato il forno di Biella ma lì ci mettono quelli di Trecate e sono tanti. In Veneto il forno di Vicenza è scoppiato. Ho portato alcune bare due giorni fa a Gemona, in Friuli, ma adesso devo per forza spostarmi verso il Centro Sud”. A dirlo, in un’intervista al Corriere della Sera, è il comandante provinciale dei carabinieri di Bergamo, Paolo Storoni, addetto allo smistamento delle bare della provincia.
“La situazione è critica perché il forno crematorio di Bergamo non ce la fa a smaltire l’impressionante richiesta. Siamo a circa mille funerali in un mese contro una media di cento. E non è facile trovare posto nelle altre strutture del Nord”, dice il colonnello.
“Mi trovo a dirigere un drammatico traffico di bare, come un vigile che indica la giusta direzione. Questo serve e questo faccio perché ritengo utile aiutare i Comuni della Bergamasca in un momento così difficile”.
“Noi militari, cioè Carabinieri ed Esercito, fino a ieri abbiamo fatto quasi 400 trasferimenti, un conto al quale non si riesce a star dietro. Il fatto è che molte famiglie ora chiedono la cremazione e il sistema non è pronto ad assorbire numeri così imponenti”, spiega Storoni. “Il nostro lavoro è accompagnare con pietas i corpi di questi nostri concittadini come se fossero i nostri cari. È gente che in molti casi conoscevamo“.