Coronavirus, il ministero: "Test su anticorpi non attendibili"
Secondo l'Oms i test seriologici rapidi per la rilevazione degli anticorpi al coronavirus non possono sostituire i tamponi
I test sierologici per la rilevazione degli anticorpi al coronavirus “sono molto importanti nella ricerca e nella valutazione epidemiologica della circolazione virale”, ma “come attualmente anche l’OMS raccomanda, per il loro uso nell’attività diagnostica d’infezione in atto da SARS-CoV-2, necessitano di ulteriori evidenze sulle loro performance e utilità operativa”. Lo ha chiarito il ministero della Salute nella nuova circolare di aggiornamento delle indicazioni sui test diagnostici.
“I test rapidi – si legge nella circolare – basati sull’identificazione di anticorpi IgM e IgG specifici per la diagnosi di infezione da SARS-CoV-2, secondo il parere espresso dal Comitato tecnico scientifico, non possono, allo stato attuale dell’evoluzione tecnologica, sostituire il test molecolare basato sull’identificazione di RNA virale dai tamponi nasofaringei secondo i protocolli indicati dall’OMS”.
Secondo l’OMS, “sebbene l’impiego di kit commerciali di diagnosi rapida virologica sia auspicabile e rappresenti un’esigenza in situazioni di emergenza come quella attuale, gli approcci diagnostici al momento tecnicamente più vantaggiosi, attendibili e disponibili rimangono quelli basati sul rilevamento del virus in secrezioni respiratorie”.
Coronavirus, via libera ai tamponi rapidi
Con il documento il ministero guidato da Roberto Speranza ha inoltre dato il via libera ai tamponi rapidi, test molecolari basati sulla rilevazione dei geni virali nelle secrezioni respiratorie.
Questi test a tampone rapido permetterebbero di riscontrare la presenza del coronavirus in tempi decisamente più brevi rispetto ai tamponi utilizzati finora. I test che le Regioni possono acquistare sono 11.
Nella circolare sono stati inoltre indicati i criteri di priorità per l’esecuzione dei tamponi veloci, a partire da pazienti ospedalizzati, operatori sanitari esposti a maggior rischio, soggetti fragili e soggetti con infezione respiratoria ricoverati nelle Rsa.
Coronavirus, ok ai laboratori mobili
La circolare prevede anche la possibilità di usare laboratori mobili per i tamponi, i cosiddetti “drive-in clinics”, nelle aree di alta trasmissione del Covid-19, a fronte di un sovraccarico dei laboratori. Secondo la Commissione europea queste strutture, consistenti nel prelievo di campioni attraverso il finestrino aperto dell’automobile del paziente, “permettono di ridurre il rischio di infezione al personale sanitario o altri pazienti”.
Coronavirus, test a tutti i malati con infezione respiratoria
Il ministero della Salute nella nuova circolare consiglia anche di effettuare “test diagnostici in tutti i pazienti con infezione respiratoria” nelle aree in cui ci sono ancora pochi casi di contagio, “se si dispone di risorse sufficienti”, vanno effettuati “test diagnostici in tutti i pazienti con infezione respiratoria”.
Inoltre, per ottimizzare le risorse, si raccomanda di “effettuare un unico tampone naso faringeo e orofaringeo per ogni paziente”. I pazienti che sono stati già confermati positivi “non devono essere sottoposti ad ulteriori test diagnostici per COVID-19 fino al momento della guarigione clinica che deve essere supportata da assenza di sintomi e tampone naso-faringeo ripetuto due volte a distanza di almeno 24 ore e risultati negativi per la presenza di SarsCov2 prima della dimissione”.
La circolare indica l’esecuzione prioritaria dei test anche a “primi individui sintomatici all’interno di comunità chiuse per identificare rapidamente i focolai e garantire misure di contenimento”. Se la capacità di esecuzione dei test è limitata, “tutti gli altri individui che presentano sintomi possono essere considerati casi probabili e isolati senza test supplementari”.