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Covid, prelievi di saliva collettivi a scuola: l'idea di Galli

Massimo Galli, direttore del Sacco di Milano, parla di asintomatici e Rsa, ma soprattutto di prelievi di saliva a scuola: l'idea dell'esperto

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Nella giornata di venerdì 29 agosto sono stati effettuati, in Italia, 99.108 tamponi: hanno permesso di scovare 1.444 nuovi positivi. Una strategia che viene caldeggiata da tempo dall’esperto Andrea Crisanti, volto dell’emergenza in Veneto, ma anche da Massimo Galli, direttore delle Malattie infettive del Sacco di Milano. Ne ha parlato al Fatto Quotidiano.

Secondo Galli, al momento stiamo trovando più persone asintomatiche perché “le stiamo ancora cercando” soprattutto “in chi torna dalle ferie”. Ma, tiene a sottolineare, “non ci sono solo Grecia, Spagna, Malta, Croazia e Sardegna: di movide e discoteche aperte ce ne sono state in tutta Italia”. Individuare gli asintomatici è comunque fondamentale perché “sono il serbatoio del virus, un rischio per i più fragili: se non li cercassimo rischieremmo di trovarci di nuovo con l’infezione dispersa in tutta la popolazione”.

Per Galli, quindi, “ha ragione Crisanti quando parla di 300 mila tamponi al giorno. Una spesa che dovrebbe essere sostenuta, non è evitabile. I conti di Crisanti sono giusti”.

Covid, Galli sui nuovi casi nelle Rsa in Lombardia

La Lombardia è sempre la prima Regione nella classifica dei nuovi casi giornalieri. Sono tornati anche i focolai nelle Rsa: “Qualcuno ha subito detto ‘tutto bene, queste persone sono asintomatiche’. Non è così, alcune sono ricoverate da me e proprio asintomatiche non sono. Probabilmente il virus è entrato come aveva fatto in altre Rsa a inizio pandemia, portato da qualcuno del personale, visto che i contatti tra ospiti e parenti sono contingentati. Servono controlli periodici sul personale: è il motivo per cui stiamo proponendo il sierologico al personale della scuola“.

Covid, i campioni di saliva nelle scuole: l’idea di Galli

Infine, un passaggio sulla scuola. Galli spiega che “stiamo lavorando alla ricerca del virus in campioni di saliva di più persone studiati in pool. Se si vuole fare una verifica in una classe un conto è fare 30 tamponi, un altro è chiedere ogni 7 o 15 giorni a tutti i ragazzi un po’ di saliva, mettere il materiale insieme e analizzare questo campione. Se si riscontra una positività allora si fa il test a tutti, ma solo in questo caso”.

Per l’esperto, infatti, questo “sarebbe un modo molto meno invasivo e più sostenibile per monitorare la situazione. Alcuni lavori in letteratura lo descrivono, stiamo cercando di capire se può funzionare”.

Coronavirus: i focolai in Italia. Dove e quanti casi Fonte foto: Ansa
Coronavirus: i focolai in Italia. Dove e quanti casi
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