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Coronavirus, allarme obesità: cosa dicono gli esperti

Troppi obesi nelle terapie intensive: nel Regno Unito le autorità sanitarie invitano le persone a perdere peso in vista della seconda ondata

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Chi è più grasso corre rischi maggiori in caso di complicanze dovute al Covid-19. L’allarme arriva dal Regno Unito, dove Jenny Harries, vice direttrice medico inglese, ha esortato le persone a perdere peso in vista della possibile seconda ondata della malattia.

La raccomandazione arriva dall’evidenza che ci sono troppi obesi nelle terapie intensive. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Obesity dai ricercatori del servizio sanitario inglese, il 75 per cento dei pazienti in terapia intensiva è in sovrappeso.

“Vari studi suggeriscono una correlazione tra il Sars Cov 2 e l’obesità“, ha dichiarato al Messaggero Claudio Mastroianni, direttore della clinica malattie infettive del Policlinico Umberto I di Roma.

“Anche quando 10 anni fa ci fu l’influenza pandemica H1n1 i soggetti che erano maggiormente a rischio e avevano un alto tasso di mortalità erano proprio gli obesi”.

L’obeso – ha spiegato Mastroianni – è a maggior rischio di complicanze cardiovascolari, renali e diabete. Si tratta di comorbidità che abbiamo imparato a conoscere, causano un maggior rischio di complicanze per il Covid. La persona obesa, poi, va incontro a maggior rischio di complicanze di tipo respiratorio”.

Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, ha affermato che “nella fase epidemica, da marzo ad aprile abbiamo osservato che le persone obese con alcune malattie cardiovascolari, ipertensione, diabete, hanno fattori di rischio correlati a una maggiore gravità della malattia stessa”.

“Il soggetto obeso – ha aggiunto Bassetti – in qualche modo sembra avere un sistema immunitario che funziona in maniera meno precisa rispetto ad un soggetto meno obeso, ha delle disfunzioni metaboliche, può essere diabetico, soffre di malattie cardiovascolari, anche renali. Ha evidentemente una serie di problemi di salute”.

L’obesità è un fattore di rischio indipendente per le complicanze cardiache e polmonari del Covid-19“, ha spiegato Gianluca Iacobellis, professore ordinario di endocrinologia e direttore del servizio per il diabete dell’università di Miami.

Secondo l’esperto, autore di tre recenti studi sulla correlazione tra obesità e Covid pubblicati su Obesity e European Heart Journal, il virus “si accumula nel tessuto adiposo viscerale che amplifica la risposta infiammatoria. I nuovi casi positivi negli Usa sono prevalentemente tra giovani, sotto 35-40 anni, con obesità viscerale, ma senza altre malattie cardiovascolari o metaboliche”.

Coronavirus, quali sono i farmaci che si stanno sperimentando Fonte foto: Ansa
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