Roma, viola coprifuoco: stagista a Palazzo Chigi minaccia agenti
Una ragazza, fermata per violazione del coprifuoco, avrebbe minacciato di "rovinare" gli agenti spiegando di lavorare come stagista a Palazzo Chigi
Una ragazza di 25 anni, fermata per violazione del coprifuoco nella notte tra domenica e lunedì dagli agenti del Commissariato Prati a Roma, avrebbe riferito loro di lavorare come stagista a Palazzo Chigi e avrebbe poi minacciato di “rovinarli“. La vicenda è riportata da ‘La Repubblica’.
Alle 2,30 del mattino tra domenica e lunedì, la ragazza sarebbe stata fermata sul marciapiede deserto in via Leone IV, in orario di pieno coprifuoco, mentre tornava a casa decisamente in ritardo rispetto all’orario limite imposto dal governo a chi non ha motivi lavorativi o una specifica comprovata necessità per spostarsi.
La giovane, inoltre, non aveva con sé l’autocertificazione.
Appena iniziate le procedure di identificazione, la ragazza avrebbe detto gli agenti con aria contrariata: “Lavoro come stagista a palazzo Chigi”.
Poi la giovane si sarebbe giustificata dicendo di essersi trattenuta in casa di una collega per ultimare un lavoro, senza accorgersi che erano scoccate le 22.
E avrebbe aggiunto: “Sono la nipote di un ufficiale delle forze armate, non sono una pischella qualunque. Con me cascate male, state attenti“.
La ragazza avrebbe anche detto: “Per le mie competenze sono al di sopra di voi, non potete fare quello che state facendo”.
Rivolgendosi a un poliziotto, la giovane avrebbe poi affermato: “Dammi il tuo nome, ti faccio perdere il posto di lavoro“.
“Lei non sa chi sono io. Datemi i vostri nomi, vi rovino” è l’altro virgolettato attribuito da ‘La Repubblica’ alla ragazza.
Gli agenti, nonostante quanto detto dalla ragazza, hanno provveduto a multarla. Questa sarebbe stata la risposta della giovane: “Tanto paga palazzo Chigi“.
Non è tutto: dopo aver incassato la multa, la giovane avrebbe chiamato il numero unico di emergenza (Nue), richiedendo l’intervento di una pattuglia dei Carabinieri.
Cosa rischia la ragazza
Stando alla ricostruzione di ‘La Repubblica’, la ragazza, oltre alla multa per la violazione del Dpcm e la denuncia per minacce, rischierebbe anche il procurato allarme per aver richiesto l’intervento del Nue senza l’esistenza di un giustificato motivo.