Coronavirus: i medici di Milano assumono clorochina, come Trump
Lo ha rivelato il primario di Immunologia del San Raffaele, confermando che il farmaco potrebbe essere utile per la prevenzione di Covid-19
Non solo Donald Trump. Il presidente statunitense ha di recente dichiarato di assumere clorochina per evitare l’infezione da Sars-Cov-2. Anche all’ospedale San Raffaele di Milano è partita la sperimentazione tra medici e infermieri, che la prendono “per capire se una pastiglia al giorno previene il contagio e i sintomi gravi”, come ha spiegato Lorenzo Dagna, primario del reparto di Immunologia, a Repubblica.
“Lo studio vero e proprio, autorizzato dall’Agenzia italiana del farmaco, è partito da poco. Ma molti da noi, in corsia, incluso il sottoscritto, la usano da tempo“, ha dichiarato il medico.
“Per molti farmaci contro questo coronavirus, la scelta del tempo è molto importante. La clorochina da sola non serve a malattia avanzata, quando ormai i sintomi sono gravi. Gli ultimi studi l’hanno dimostrato con chiarezza”, ha sottolineato Lorenzo Dagna.
Tuttavia “è possibile che abbia un ruolo nella prevenzione del contagio o nelle fasi precoci della malattia. In Italia possono prescriverla i medici di famiglia anche ai positivi che si curano a casa. Al mondo ci sono 58 trial clinici con il farmaco, somministrato a migliaia di persone sane per prevenire Covid-19″, ha aggiunto l’immunologo.
Riguardo gli effetti collaterali, l’idrossiclorochina “può provocare disturbi del ritmo cardiaco alle persone con la cosiddetta sindrome del Qt lungo, che può essere diagnosticata con un elettrocardiogramma”, e causa aritmie e spesso l’arresto del cuore.
“La clorochina è un farmaco sicuro e potenzialmente efficace, ma questo non vuol dire che possa essere data a tappeto. Problemi anche piccoli diventerebbero seri, se dall’oggi al domani l’assunzione si estendesse a milioni di persone”, ha spiegato il medico.
“Negli Usa c’è stato per esempio un aumento di intossicazioni perché alcuni, non trovando le pasticche in farmacia, hanno pensato di ricorrere ai preparati per l’acqua degli acquari, che contengono clorochina. Si tratta pur sempre di un farmaco, e il battage che si stava creando sulle sue possibili virtù rischiava di diventare pericoloso“, ha però sottolineato Lorenzo Dagna.