Sedicenne uccisa a Bologna: la bugia del killer alla mamma di Chiara
Parla la madre della 16enne uccisa a Monteveglio, alle porte di Bologna, rivelando una conversazione con il killer della figlia dopo l'omicidio
Non si dà pace Giusi Fortunato, la mamma di Chiara Gualzetti, 16 anni, uccisa a coltellate e calci da un coetaneo nella frazione Monteveglio di Valsamoggia, a pochi passi da Bologna. “Chiara non c’è più, e non c’è nient’altro da dire”, ha dichiarato in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, parlando dei filmati in cui si vede la figlia andare via con il suo assassino. Lo stesso killer che ore dopo le ha mentito spudoratamente.
Nel primo video “quando Chiara si gira due volte verso casa è con me che sta parlando. Le stavo dicendo di non fare tardi, che doveva portare fuori il cane. Nel secondo video, quando viene verso il cancello saltellando, è per infilare nella cassetta della posta un foglietto che aveva in mano e non voleva portarsi appresso. Li ho visti andare via assieme“, domenica 27 giugno, alle 9.30. Solo pochi minuti che finisse la vita di Chiara.
“Quella mattina doveva tornare dopo una mezz’oretta. Tardava e ho provato a chiamarla. Niente. Telefono spento. Le ho mandato un WhatsApp, ho visto che non l’ha ricevuto e in quel preciso istante mi sono svuotata”. La ragazza, ha spiegato la madre, non spegneva mai il cellulare. “Non mi è montata quella rabbia dentro che mi prendeva quando faceva tardi o non rispondeva”, ha riferito la donna. “Non era normale che fosse spento”.
“Ho provato a chiamare Enzo”, padre della ragazza e compagno di Giusi, ma era sempre al telefono per lavoro. “Volevo il numero del ragazzo con il quale si era allontanata, che con Enzo aveva fatto uno stage. Mi sono messa a cercare il numero della mamma del ragazzo, ma fra una cosa e l’altra prima di averlo ci ho messo un’ora”.
“Intanto sono uscita a cercarla. Urlavo il suo nome come una dannata per il parco dove poi l’hanno trovata”, ha raccontanto ancora. “Pensavo si fossero appartati, nascosti, magari per darsi bacetti, cose da ragazzini. Erano già usciti assieme qualche volta: un gelato, due chiacchiere sulla panchina. Era un filarino da adolescenti“.
“Ho pensato che forse non stavano badando al tempo che passava. Intanto cercavo la madre, che aveva il telefono spento. Poi finalmente ha risposto, e lì sono morta”. Dopo aver chiesto il numero alla madre della ragazzo, questa le ha risposto che “mio figlio è qua con me“.
Sedicenne uccisa dal coetaneo: il tentativo di depistaggio
“Sono morta, appunto. Me lo ha passato e gli ho detto: ‘Abbi pazienza. Sei andato via con lei, tu sei tornato a casa e mia figlia no. Dov’è?’ Mi ha risposto che si doveva incontrare con uno conosciuto su internet e mi ha detto anche verso quale sentiero era andata. Bugie. Ma in quel momento non lo potevo sapere”.
Anche se qualcosa non andava. “Non mi era piaciuto niente di quelle parole, di quella voce, di quel racconto. Avevo una sensazione strana“, mentre andava nel sentiero indicato dal killer. “Me lo sono fatto urlando il nome di mia figlia, ma più urlavo più mi convincevo che non era possibile. Mi guidava il mio istinto di mamma“.
“Mi sarei aspettata che la mamma di lui mi dicesse: ‘Ti aiuto, ti porto mio figlio e vediamo di cercare Chiara’. La conosceva, anche, perché si erano viste dagli Arcieri del Melograno, dove Chiara si allenava a tirare con l’arco e dove andava anche lei. E invece si è pure scocciata quando i Carabinieri hanno convocato suo figlio. È passata davanti ad Enzo senza salutarlo, senza chiedergli come stavamo o se l’avessimo trovata“.
Il giorno dopo la scomparsa, “ero a casa. Avevo passato tutta la notte con gli occhi spalancati ad aspettare il rumore del cancelletto”, mentre il papà di Chiara si trovava con le squadre di ricerca. “Ho visto mia sorella schizzare fuori all’improvviso, c’era confusione. Ho sentito: ‘L’hanno trovata, è morta‘, e non ricordo più niente, mi dicono che ho dato i numeri”.
Sedicenne uccisa dal coetaneo: le indagini e i funerali
“Sulle indagini ho già detto quello che dovevo. Credo nella giustizia e la voglio per Chiara. Lei a me non ha mai detto niente su eventuali stranezze di lui”, che agli inquirenti ha dichiarato da averla uccisa con coltellate e calci perché guidato da una voce. “Se no non le avrei mai permesso di vederlo. Noi ci siamo affidati all’avvocato Giovanni Annunziata e, come dice lui, ci aspettiamo una condanna giusta”.
I funerali della giovane sono fissati per mercoledì alle 17. Chiara Gualzetti sarà sepolta con l’abito medievale degli Arcieri del Melograno, che amava indossare durante le rievocazioni storiche.