Carabinieri Piacenza: l'inchiesta si allarga ad altri militari
Si allargano le indagini sulla caserma Levante di Piacenza. Gli inquirenti stanno cercando di capire se altri carabinieri sapevano ed hanno taciuto
Gli interrogatori dei principali indagati nell’inchiesta sulla caserma Levante potrebbero presto allargare lo scenario delle indagini. Non è da escludere che a breve nel mirino degli inquirenti potrebbero finire altri militari che avrebbero assistito o sarebbero venuti a conoscenza delle vicende accadute a Piacenza trapelate fino ad ora, ma che avrebbero taciuto. Si tratterebbe di carabinieri che a vari livelli sapevano, ma che non avrebbero fatto alcuna segnalazione o denuncia ai superiori e nemmeno alla magistratura, come insegna il protocollo.
“Nessuno mi ha fatto mai una segnalazione, ma non posso pensare che nessuno si sia reso conto di quello che succedeva nella caserma”, spiega il maggiore Stefano Bezzeccheri, come riporta il Corriere della Sera.
Bezzeccheri ha guidato la compagnia di Piacenza fino a mercoledì scorso. Poi il gip Luca Milani gli ha notificato il provvedimento di obbligo di dimora, mentre altri sette carabinieri sono stati arrestati con gravi ipotesi di reato come la tortura, il sequestro di persona, l’arresto illegale e lo spaccio di stupefacenti.
L’agente, nelle scorse ore, è stato interrogato dal pm Matteo Centini, titolare dell’inchiesta con Antonio Colonna, per circa quattro ore. Bezzeccheri si è difeso, escludendo di aver avallato la non segnalazione al Prefetto di uno spacciatore, questione che ha fatto scaturire su di lui l’accusa di abuso d’ufficio.
Inoltre, nell’interrogatorio di garanzia, Bezzeccheri, il cui legale è Wally Salvagnini, ha ammesso, come spiega sempre il Corriere della Sera, di non aver ostacolato l’abitudine di Montella a far finire in manette più persone possibili – anche illegalmente secondo quanto sostiene l’accusa – così da far lievitare i numeri a fine anno.
Bezzeccheri ha inoltre negato di aver saputo che Montella e gli altri non di rado avrebbero picchiato gli arrestati, quasi sempre immigrati accusati di spaccio che sarebbero stati “convinti” a diventare informatori e ricompensati con la droga sequestrata.
Non sono pochi i carabinieri, graduati e ufficiali, che sono passati in questi anni nella caserma Levante. L’inchiesta della Procura di Piacenza vuole quindi fare luce anche su tale punto, vale a dire su eventuali mancate denunce e segnalazioni relative a chi avrebbe saputo ma non ha parlato.