Bimbo perde 3 dita per l'esplosione di un petardo a Taranto: rintracciata e denunciata la venditrice
A Taranto un bimbo di 10 anni ha perso 3 dita a causa dell'esplosione di un petardo artigianale acquistato da una donna, che è stata denunciata
In provincia di Taranto, un bimbo di 10 anni ha perso tre dita per l’improvvisa esplosione di un petardo artigianale.
- Cosa è successo a Taranto
- Come sta il bimbo che ha perso 3 dita per un petardo
- Maxi sequestro di fuochi d'artificio a Palestrina
Cosa è successo a Taranto
Come riportato da ‘La Repubblica’, nella tarda serata di giovedì 28 dicembre il bambino ha perso il pollice della mano sinistra e due dita della mano destra per l’esplosione improvvisa di un petardo artigianale che aveva comprato poco prima da una donna, che è stata rintracciata e denunciata.
Nell’abitazione della donna sono stati ritrovati altri fuochi d’artificio detenuti in maniera illecita.
Il bimbo è stato portato all’Ospedale Santissima Annunziata di Taranto dopo l’esplosione del petardo.
Come sta il bimbo che ha perso 3 dita per un petardo
Il bimbo è stato portato inizialmente all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, ma poi è stato trasportato al Policlinico di Bari, dove è stato ricoverato nel reparto di Chirurgia plastica e ricostruttiva.
Maxi sequestro di fuochi d’artificio a Palestrina
Con una nota, la Polizia di Stato ha reso noto un maxi sequestro di fuochi d’artificio effettuato nel pomeriggio di venerdì 29 dicembre nel comune di Palestrina, in provincia di Roma.
Nell’ambito dell’attività della Questura di Roma finalizzata al contrasto dell’illecita vendita di artifizi pirotecnici, i poliziotti del commissariato di Frascati hanno sequestrato un ingente quantitativo di fuochi d’artificio detenuti in maniera illegale, alcuni dei quali di fattura artigianale.
Un uomo di 57 anni è stato denunciato in stato di libertà: durante un controllo in strada, è stato trovato con dei fuochi d’artificio in macchina. Subito dopo è stata eseguita una perquisizione domiciliare che ha portato alla scoperta di altro materiale pirotecnico appartenente alle categorie F2, F3, F4 e IV e di altri artifizi, non rispondenti ad alcuna categoria, come “cipolle” e manufatti cilindrici artigianali di vario tipo. Il materiale era indicato con nomi fantasiosi, come per esempio “Cobra 100”, “Diabolik”, “Rambo”, “Rambo 2” e “Fire Storm”.
In totale, sono stati sottoposti a sequestro 441 pezzi, al cui interno è stata calcolata la presenza di 130 chilogrammi complessivi di polvere da sparo.
La Polizia di Stato, nella sua nota, ha tenuto a precisare che l’indagato è da ritenere presunto innocente, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ossia quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.