Alessia Pifferi ha sospeso lo sciopero della fame: la spiegazione della psicologa che segue la mamma di Diana
Alessia Pifferi, condannata all'ergastolo per l'omicidio della figlia Diana, avrebbe concluso lo sciopero della fame: le parole della sua psicologa
Alessia Pifferi, la donna condannata all’ergastolo per la morte della figlia Diana, abbandonata per diversi giorni in casa nel luglio 2022 e lasciata morire di stenti, avrebbe concluso lo sciopero della fame iniziato nei giorni scorsi.
- La relazione dal carcere su Alessia Pifferi
- Cosa ha detto la psicologa su Alessia Pifferi
- Le parole di Alessia Pifferi dopo l'inizio dello sciopero della fame
La relazione dal carcere su Alessia Pifferi
La trasmissione ‘Quarto Grado’ ha riportato alcune relazioni interne del carcere di San Vittore, dove è detenuta la 38enne condannata all’ergastolo per l’omicidio volontario pluriaggravato della figlia Diana.
Stando ai documenti, la donna avrebbe fatto richiesta per un’ora di palestra al giorno e, dopo il via libera da parte dell’istituto di pena, il 23 maggio scorso avrebbe ripreso a nutrirsi per potersi sostenere nell’attività fisica.
Alessia Pifferi è stata condannata all’ergastolo per l’omicidio volontario pluriaggravato della figlia Diana, di soli 18 mesi, avvenuto nel luglio del 2022.
Cosa ha detto la psicologa su Alessia Pifferi
Una recente visita psicologica non avrebbe ravvisato in Alessia Pifferi uno stato “anti conservativo” né “pentimento” per quanto avvenuto.
Alessandra Bramante, una delle psicologhe che segue la donna nella sua detenzione nel penitenziario, ha dichiarato: “Credo che Alessia non sia in grado di pensare a uno sciopero della fame, ma che si trovi in una situazione depressiva e reattiva di fronte a un processo per lei pesante sotto tutti i punti di vista”. La stessa Bramante ha poi aggiunto: “Con questo processo lei ha capito di essere sola al mondo e che quella bambina era forse l’unica persona che avrebbe potuto starle vicino”.
Le parole di Alessia Pifferi dopo l’inizio dello sciopero della fame
La notizia della decisione di Alessia Pifferi di dare inizio a uno sciopero della fame era emersa nella giornata di martedì 21 maggio.
Dal carcere erano filtrate anche le parole con cui la donna accusata dell’omicidio volontario della figlia Diana, di soli 18 mesi, avrebbe motivato la decisione di smettere di mangiare: “Non ho più voglia di vivere“.
Al termine della lettura della sentenza di condanna, come raccontato dall’avvocato della stessa Alessia Pifferi, Alessia Pontenani, la donna “ha pianto molto” ed “era molto dispiaciuta di aver sentito la sorella e la madre esultare durante la lettura della sentenza, quando il presidente ha detto ‘ergastolo’”.