Zona arancione a Natale o lockdown? Le indicazioni del sottosegretario Costa e la polemica sugli stadi
Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa anticipa i temi che verranno trattati in Cabina di regia in vista delle misure per Natale
Paragonato a quello vissuto nel 2020, il Natale che sta per arrivare sarà di certo differente. Con ancora in mente il ricordo delle festività a ranghi ridotti dello scorso anno, gli italiani sono in attesa di conoscere le eventuali nuovi misure del governo per arginare i contagi da Covid-19.
I dati dei bollettini degli ultimi giorni non fanno di certo sorridere gli esperti, con la Cabina di regia che domani giovedì 23 dicembre si riunirà per cercare di decidere su possibili restrizioni per l’ultima settimana dell’anno. Intervenuto ai microfoni de “Un giorno da pecora”, in onda sulle frequenze di Rai Radio 1, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha anticipato quelli che saranno i temi trattati.
Zona arancione o lockdown per Natale?
Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha spiegato che domani, in vista di quel che sarà la Cabina di regia, diversi saranno i temi trattati. Quel che è certo è che il Natale sarà diverso rispetto a quello del 2020 grazie “ai cittadini che hanno aderito in maniera importante alla campagna di vaccinazione.
Il percorso da seguire in Cabina è stato tracciato nella conferenza del premier Mario Draghi e Costa si è sbilanciato con una valutazione sulle possibili zone arancioni nel corso delle festività.
Stando a quanto emerso, secondo il sottosegretario, “non c’è l’ipotesi di una zona arancione e escludo categoricamente il lockdown“. Qualsiasi decisione sarà però presa valutando, di settimana in settimana, i dati.
Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa è in carica da marzo 2021
Sulle regole da seguire per i pranzi e le cene, Costa ha poi svelato che non saranno date ulteriori linee guida: “Non credo spetti al governo chi può o non può essere invitato per le feste, bisogna però fare le dovute riflessioni”.
Mascherine, la tirata d’orecchie di Costa
Così come ribadito dal presidente del Consiglio Mario Draghi nel corso della sua conferenza, anche Costa si è detto contrariato per le troppe immagini di tifosi sugli spalti degli stadi senza mascherine. Per il sottosegretario serve infatti buon senso e rispetto delle regole.
“O le regole si rispettano o si dovrà arrivare a scelte più difficili e drastiche” le parole di Costa, che tira le orecchie ai tifosi che devono indossare i dispositivi di protezione.
Sulla possibilità di vedere tornare l‘obbligo di mascherina all’aperto, il sottosegretario ha ribadito che ogni Regione può prendere le dovute decisioni sul proprio territorio.
Green pass, quella polemica per le chiese
Non è tardata ad arrivare poi la risposta alla provocazione del presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta, che nelle scorse ore aveva chiesto il Green pass obbligatorio per andare a messa. Costa, rispondendo alle domande a “Un giorno da pecora”, ha sottolineato che la decisione della mancata esibizione della certificazione è frutto dei rapporti col Vaticano.
“Dobbiamo anche tener conto delle relazioni che ci sono tra le parti” le sue parole.