Willy, l'angoscia della sorella: "Lo chiamavo, non rispondeva"
"Il telefono squillava, non rispondeva": il racconto della sorella di Willy, preoccupata per il mancato ritorno a casa del fratello, in piena notte
Milena, la sorella Willy Monteiro Duarte, non era presente fisicamente a Colleferro mentre il fratello moriva dopo un violento pestaggio. Lei però era sveglia alle 3 del mattino: così preoccupata, perché “tornava al massimo alle due e mezza”, tanto da provare a chiamarlo. Ma “il telefono squillava, Willy non rispondeva“, ha raccontato a Repubblica. Forse era incosciente, forse era già morto.
La sorella ha poi continuato a descrivere Willy: “Era un ragazzo preciso, non ha mai dato problemi alla famiglia e, quando usciva, tornava sempre per le due e mezza al massimo”.
Willy ucciso a Colleferro, l’angoscia della sorella
Quindi, la sensazione che qualcosa non andasse sabato scorso: “Mi sono accorta che a quell’ora non era ancora rientrato. Non era nel suo letto e mi sono cominciata ad agitare. Non so neanche io perché, era comunque sabato e ci stava che tardasse”.
Il problema era che l’indomani Willy si sarebbe dovuto alzare per andare a lavorare: “Ho resistito un po’ rigirandomi nel letto e poi sono andata dai miei genitori e lo abbiamo chiamato. Credo che saranno state le tre. Il telefono squillava, Willy non rispondeva”, ha raccontato la giovane.
Willy ucciso a Colleferro, il racconto delle testimoni
Intanto sul Corriere della Sera sono state riportate le versioni delle ragazze presenti. La rissa sarebbe scaturita per un apprezzamento provocatorio di Mario Pincarelli, probabilmente ubriaco, nei confronti di una componente del gruppo che conosceva Willy.
Secondo una seconda ragazza, a picchiare “materialmente” Willy sarebbe stato Gabriele Bianchi: “Prima gli ha dato un calcio in pancia, quindi Willy si è accasciato a terra, dopodiché si è rialzato ed è stato nuovamente colpito da Gabriele”.