Vongole ritirate dal mercato per possibile presenza di biotossine: quali sono i rischi per chi le consuma
Vongole veraci a rischio contaminazione da biotossine algali DSP, quali sono i lotti ritirati dal commercio dal Ministero della Salute
Il ministero della Salute ha disposto il ritiro dal mercato di alcuni lotti di vongole veraci. Secondo quanto appurato dagli esperti del ministero, le partite di vongole sono a rischio contaminazione da biotossine algali DSP e acido okadaico. Si tratta, nello specifico, delle confezioni di vongole veraci di marca Nieddittas, prodotte dalla Cooperativa Pescatori Arborea, in località Mannu Arborea (Oristano).
- Vongole contaminate, ecco i lotti da controllare
- Cosa sono le biotossine algali che possono contaminare le vongole
- Cosa rischia chi consuma le vongole contaminate da biotossine
- I consigli per evitare intossicazioni con il consumo di vongole
Vongole contaminate, ecco i lotti da controllare
Alla luce della possibile presenza di queste biotossine, il ministero ha disposto il ritiro dal commercio dei seguenti lotti: NS-221008 del 13/05, NS-221025-14 del 14/05, NS-221025-15 e NS-221036-15 del 15/05/2022, NS-221044-16 del 16/05, NS-221044-17 e NS-221062-17 del 17/05, NS-221062-18 e NS-221067-18 del 18/05, NS-221079-19 del 19/05, NS-221079-20 del 20/05.
Sono questi, dunque, i numeri da controllare in caso di acquisto delle vongole veraci Nieddittas nelle confezioni da un chilo. Il provvedimento è stato emesso ieri, 24 maggio.
Cosa sono le biotossine algali che possono contaminare le vongole
Le biotossine algali infettano generalmente le cozze, ma possono anche colpire altri tipi di molluschi come ostriche, capesante, pettini, noci di mare, crostacei, gasteropodi e, appunto, le vongole. In base alla solubilità, queste tossine hanno diversi tipi di classificazione:
· idrosolubili (tossine del tipo P.S.P., A.S.P., tetrodotossina)
· liposolubili (tossine del tipo D.S.P., N.S.P., ciguatera)
Il consumo di vongole contaminate da biotossine può dare disturbi gastrointestinali
I possibili effetti per l’uomo sono dovuti a intossicazioni alimentari associate al consumo di molluschi contaminati. Quelli principali sono:
· Sindrome Paralitica da molluschi bivalvi (P.S.P.)
· Sindrome Diarroica da molluschi bivalvi (D.S.P.)
· Sindrome Amnesica da molluschi bivalvi (A.S.P.)
Cosa rischia chi consuma le vongole contaminate da biotossine
Nel caso delle vongole veraci ritirate dal commercio, il rischio è appunto quello di contratte una DSP. Gli organismi produttori di queste tossine sono rappresentati da dinoflagellati marini appartenenti ai generi Dinophysis (D.fortii, D.rotundata, D.acuta, D.acuminata, D.sacculus) e Prorocentrum (P.lima).
Le tossine del tipo D.S.P. (acido okadaico, dinophysitossine, pectenotossine, yessotossine, azaspiracidi) sono anch’esse stabili al calore. In caso di consumo di molluschi contaminati, si rischia di contratte un’intossicazione da DSP. Si tratta di una sindrome caratterizzata da disturbi gastrointestinali (diarrea, nausea, vomito, dolori addominali) che possono protrarsi per 2-3 giorni e che insorgono generalmente dopo 1-7 ore dal consumo di molluschi contaminati. Come riportato dal sito Sargegna Salute della Regione Srdegna, finora non sono mai stati segnalati casi mortali.
I consigli per evitare intossicazioni con il consumo di vongole
Ovviamente, nel caso fossero state acquistate confezioni di vongole incluse nei lotti segnalati, il consiglio è di non consumare il prodotto. Inoltre, per cercare di evitare intossicazioni da vongole veraci è bene anche seguire questi consigli degli esperti:
· controllare che i molluschi vengano venduti in una retina e mai immersi in acqua
· controllare che il guscio sia integro e chiuso
· mettere i molluschi in frigo quanto prima e consumarli entro poche ore non rimettendoli nell’acqua di mare cuocere le vongole veraci in un tegame o in una casseruola capiente a fuoco basso per 10 minuti. Se qualche cozza rimane chiusa, meglio eliminarla