Vaccini, Draghi incalza ma è allarme sulle dosi. Cosa succede

La campagna vaccinale in Italia è in una fase delicata. Dopo lo stop temporaneo ad AstraZeneca della scorsa settimana, che ha provocato una battuta d’arresto che ora si cerca di riassorbire, un nuovo allarme riguarda le dosi a disposizione. Al 23 marzo su tutto il territorio nazionale, in base a quanto rileva il report vaccini, sono state somministrate 8.029.789 dosi su 9.577.500 consegnate, pari cioè all’83.8%. Ci sarebbero in giacenza circa un milione e mezzo di dosi, che potrebbero terminare presto.

Vaccini Covid, è allarme sulle dosi

Sulla base di un calcolo confermato dalla struttura commissariale, sarebbero circa 200mila al giorno le dosi che potranno essere somministrate in settimana, contando anche quelle in arrivo per rifornire le scorte. Un numero piuttosto esiguo considerando che l’obiettivo era somministrarne il doppio.

Ma la buona notizia è che da qui a Pasqua è previsto l’arrivo di ulteriori carichi, fino a 4 milioni e mezzo di dosi. Un milione di dosi di vaccini Pfizer arriva già oggi, mentre il resto sarà è ripartito tra Moderna e AstraZeneca.

In previsione di questi rifornimenti, stando a quanto ha dichiarato il commissario Figliuolo, entro marzo si dovrebbe arrivare a un totale di 14 milioni di dosi consegnate a partire da gennaio. Un totale a cui, come segnala il Corriere della Sera, mancherà un altro milione e 700mila dosi previste dal piano vaccinale.

Vaccini Covid, il governo Draghi spinge sull’acceleratore

Nel frattempo il governo Draghi, che ha fatto della campagna vaccinale il proprio cavallo di battaglia e il simbolo della rinascita, incalza le Regioni affinché somministrino più vaccini possibile: il commissario Figliuolo ha acquisito e analizzato i piani vaccinali dei singoli territori e ha individuato le criticità.

Il problema, per alcune regioni, sta anche nelle piattaforme tecnologiche utilizzate per la campagna vaccinale. Dopo il caos scoppiato in Lombardia per i disagi di Aria, la Regione ha invitato il consiglio di amministrazione dell’azienda a dimettersi e ora la gestione passerà a Poste Italiane.

Fonte foto: ANSA