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Tensione nello stretto di Taiwan con la Cina che dispiega caccia e droni spia: richiamati militari in pensione

Nuove manovre cinesi sopra ai cieli di Taiwan: Pechino minaccia l'accerchiamento con droni e caccia

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La Cina torna a minacciare Taiwan. Le relazioni tra la Repubblica Popolare e l’isola sono ai minimi termini, e il nuovo corso nazionalista di Xi minaccia la sicurezza e l’indipendenza di Taipei. Caccia e droni invadono lo spazio aereo, mentre Pechino richiama i soldati in pensione.

Caccia e droni sul cielo di Taiwan

Nuove manovre cinesi nei cieli di Taiwan. Il ministero della difesa dell’isola avvisa: 13 caccia hanno invaso lo spazio aereo protetto, per azioni dimostrative.

Taiwan si è fatta sentire, schierando i propri aerei e sistemi missilistici, oltre alle navi presenti nello stretto, per cercare di rispondere alle minacce di Pechino.

Taiwan presidente CinaFonte foto: ANSA
Tsai Ing-wen, presidente di Taiwan

Proprio sul tratto di mare che separa la terraferma e l’isola ribelle però, volano nuovi droni cinesi. Non più soltanto velivoli da ricognizione, ma nuovi modelli da combattimento, dotati di missili sotto le ali.

Le ultime manovre di Pechino simulano un accerchiamento totale, e rispondono all’incontro avvenuto  la presidente taiwanese, Tsai Ing-wen, e lo speaker della Camera degli Stati Uniti, Kevin McCarthy, a Los Angeles il 5 aprile scorso.

Perché Taiwan non è cinese

Taiwan, nome informale della Repubblica di Cina, è ciò che rimane della fazione nazionalista che perse la guerra civile combattuta alla fine degli anni ’40 e vinta da Mao Zedong.

La fazione sconfitta portò però con sé le riserve auree del paese, e ciò che rimaneva della marina e dell’aeronautica, rendendo impossibile per i comunisti conquistare l’isola in tempi rapidi.

Da quel momento la Repubblica Popolare Cinese, cioè la Cina comunista, reclama l’isola di Taiwan come propria, mentre il governo istaurato sull’isola si propone come vero rappresentante dell’intera Cina.

Lentamente l’intera comunità internazionale ha riconosciuto Pechino, ma gli Stati Uniti hanno mantenuto una posizione ambigua. Pur non riconoscendo Taiwan, ne garantiscono l’indipendenza de facto e la sicurezza militare.

Oggi Taiwan è una democrazia piena, la sua economia si basa sulla produzione di semiconduttori e l’isola è diventata una enorme fortificazione, pronta a rispondere in ogni momento ad un attacco cinese.

Richiamati i soldati in pensione

La Cina non mobilita solo mezzi, ma anche uomini. Recentemente il Consiglio di Stato e la Commissione militare centrale hanno revisionato le norme di reclutamento, permettendo all’esercito di attingere ai militari in pensione.

In questo modo Pechino spera di aumentare le risorse umane a propria disposizione in caso di conflitto aperto.

La Cina però si prepara anche alla guerra del futuro. Le stesse norme hanno stabilito le linee guida per l’arruolamento di studenti di ingegneria e informatica, in modo da modernizzare le forze armate.

xi-jinping-taiwan Fonte foto: ANSA
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