,,

Suicidio assistito, c'è la svolta: primo via libera a malato italiano. La storia di Mario

Mario, nome di fantasia di un tetraplegico immobilizzato a letto da 10 anni, possiede i requisiti per l'accesso legale al suicidio assistito

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il dibattito sul suicidio assistito è giunto a un punto di svolta: come riportato da ‘La Stampa’, il comitato etico dell’Asl delle Marche (Asur) ha attestato che Mario (nome di fantasia di un tetraplegico immobilizzato a letto da 10 anni) ha i requisiti per l’accesso legale al suicidio assistito.

Il via libera dell’Asur è giunto dopo due diffide legali alla stessa Asur e l’aiuto offerto dall’associazione Luca Coscioni.

Mario si era rifiutato di andare a morire in Svizzera o in un altro Paese che riconoscesse il suicidio assistito, perché considera un suo diritto morire in Italia, nelle Marche.

Lo scorso agosto, in una lettera pubblicata sul quotidiano ‘La Stampa’, aveva chiesto alla politica di aiutarlo a vedere riconosciuto il suo diritto al suicidio assistito.

In quell’occasione, il ministro della Salute Roberto Speranza rispose, sulle pagine dello stesso giornale, sostenendo le sue richieste.

Oggi, Mario è il primo malato in Italia a ottenere l’ok per il suicidio medicalmente assistito, dopo la sentenza ‘Cappato-Dj Fabo’ emessa dalla Corte Costituzionale.

Via libera al suicidio assistito: il commento di Mario

L’associazione Coscioni ha reso noto il commento di Mario alla notizia: “Mi sento più leggero, mi sono svuotato di tutta la tensione accumulata in questi anni”.

Lo stesso Mario, in un video, ha aggiunto: “Sono stanco e voglio essere libero di scegliere il mio fine di vita. Nessuno può dirmi che non sto troppo male per continuare a vivere in queste condizioni” e “condannarmi a una vita di torture”.

Ancora Mario: “Si mettano da parte ideologie, ipocrisia, indifferenza, ognuno si prenda le proprie responsabilità perché si sta giocando sul dolore dei malati“.

Suicidio assistito: quali sono i requisiti legali

La sentenza “Cappato-Dj Fabo” emessa dalla Corte Costituzionale ha dettato nel 2019 le quattro condizioni essenziali per l’accesso legale al suicidio assistito.

Il malato:

  • deve essere tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale;
  • deve essere affetto da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che considera intollerabili;
  • deve essere pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli;
  • non deve essere intenzionato ad avvalersi di altri trattamenti sanitari per il dolore e la sedazione profonda.

Malato Fonte foto: 123RF - ryanking999
,,,,,,,,