Violenza sessuale sulla figlia di 10 anni a San Cesareo vicino Roma: arrestato dopo la denuncia dell’ex moglie
È andata avanti per anni la violenza sessuale sulla figlia di 10 anni. Arrestato il padre: a denunciarlo la madre della bambina
Arrestato a San Cesareo, in provincia di Roma, un uomo di 46 anni accusato di violenza sessuale sulla figlia di 10 anni. Le indagini sono partite in seguito alla denuncia dell’ex moglie, madre della bambina. Gli abusi andrebbero avanti da anni.
- Anni di violenza sessuale sulla figlia di 10 anni
- La violenza durante gli incontri stabiliti dall’affido
- Anche il fratellino testimone degli abusi
Anni di violenza sessuale sulla figlia di 10 anni
Avrebbe abusato sessualmente della figlia per tre anni interi. Per questa ragione, gli Agenti della Polizia di Stato del pool specializzato nella violenza di genere e minori del commissariato Tivoli-Guidonia hanno proceduto all’arresto in misura cautelare.
L’uomo, 46 anni, cittadino incensurato di origini romene, dovrà rispondere all’accusa di violenza sessuale aggravata.
Arrestato a San Cesareo, Roma, un uomo accusato di violenza sessuale sulla figlia
Le indagini sono partite in seguito alla denuncia arrivata dalla madre della vittima, separata da anni dal padre, allertata dai racconti della bambina.
La violenza durante gli incontri stabiliti dall’affido
Gli abusi avrebbero avuto inizio nel 2020, quando la bambina aveva solo 7 anni, e sarebbero proseguiti fino all’arresto.
L’uomo, separato dall’ex moglie da anni, incontrava regolarmente i due figli, un bambino e una bambina, nella propria abitazione di San Cesareo. Così come stabilito dal giudice in sede di separazione.
Proprio in queste occasioni si sarebbero svolte le violenze, che l’uomo perpetrava dopo aver allontanato con una scusa il figlio maggiore.
È stata la bambina a parlare delle violenze subite alla madre, che si è subito rivolta alla polizia del Commissariato tiburtino.
Anche il fratellino testimone degli abusi
Il racconto della bambina vittima di violenza, ritenuto “coerente, lucido e genuino” dal Gip del Tribunale Tiburtino, ha trovato “riscontro nelle dichiarazioni del fratello, il quale non solo ha raccolto le confidenze della sorella ma ha reso dichiarazioni che riscontrano indirettamente e in maniera particolarmente genuina le dichiarazioni della sorella”.
La misura cautelare della custodia in carcere nei confronti del padre è stata presa, spiega il Gip perché “la reiterazione delle condotte in danno dell’integrità psicofisica della figlia minore, nonché le concrete ed allarmanti modalità sono state poste in essere (si pensi alle gravissime ripetute aggressioni della sfera sessuale della figlia minore di appena sette anni all’epoca in cui le condotte hanno avuto inizio) che, con tutta evidenza, connotano la personalità dell’indagato come prevaricatrice e rivelatrice dell’incapacità di reprimere le pulsioni lesive dell’altrui integrità fisica e psicologica”.
Elementi considerati dal giudice come fondanti del concreto e attuale pericolo di reiterazione degli abusi sessuali da parte dell’uomo.