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S'intesta la sim di uno straniero per fargli un regalo: incriminato per un furto mai commesso

È la vicenda accaduta a un malcapitato operatore della Caritas di Ancona, assolto dopo cinque anni dall'accusa di un furto che non aveva mai commesso

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Per poter regalare un cellulare a un migrante presente nella struttura presso la quale lavora si era intestato un’utenza telefonica. Ma dopo un furto d’auto, mai commesso, l’operatore si è ritrovato accusato di furto aggravato, riuscendo a uscirne pulito dopo anni di udienze giudiziarie.

Un telefono in regalo

Il protagonista di questa vicenda è un uomo di 61 anni, originario di Macerata e dipendente della Caritas di Ancona, nelle Marche.

Anni fa l’uomo, per fare un regalo a uno degli ospiti della struttura, si era intestato un’utenza telefonica, permettendo così allo straniero di ottenere una sim con la quale chiamare.

S'intesta la sim di uno straniero per fargli un regalo: incriminato per un furto mai commesso
Falconara Marittima, comune dov’è avvenuto il furto per il quale era stato ingiustamente accusato il 61enne di Macerata

In poco tempo però, il 61enne si è ritrovato a proprio carico un’accusa di furto aggravato per aver rubato un’automobile. Illecito mai commesso, che però ha richiesto all’uomo anni di processo per poterlo dimostrare.

Il furto dell’auto

Per sfortuna dell’operatore, l’uomo che aveva avuto in dono la sim aveva deciso di darsi al furto di automobili. Ma, forse nella fretta del momento, il ladro si è dato alla fuga, e il telefonino è finito sotto il sedile, lato passeggero, di un’auto oggetto di furto, a Falconara.

Quando il 44enne titolare dell’auto si è presentato quindi dai carabinieri di Falconara Marittima, nel lontano 2018, per denunciare l’accaduto, il titolare della carta sim è stato denunciato per furto aggravato.

L’uomo è così finito a processo al tribunale di Ancona, dove è stato sentito anche il 44enne bengalese proprietario della vettura ritrovata con un finestrino sfondato e dieci euro in moneta mancanti.

Il processo e l’assoluzione

Dopo aver però testimoniato, e dopo aver ascoltato i risultati delle indagini, secondo i quali le celle telefoniche, controllate dopo la denuncia, si erano agganciate in luoghi dove non era mai stato l’imputato, il 44enne bengalese era intenzionato a rimettere la querela.

L’addetto della Caritas si è però opposto, deciso a palesare fino in fondo la propria innocenza. E così è stato, grazie anche all’aiuto del proprio legale, l’avvocato Laura Baldassarrini.

Le forze dell’ordine erano difatti riuscite a rintracciare il presunto titolare della sim, lo straniero che si è però detto estraneo al furto, asserendo di essere stato a sua volta derubato dello smartphone (furto mai denunciato) da una terza persona, la stessa che poi avrebbe poi effettuato il furto con nell’auto.

Per ora quindi la vicenda si è conclusa senza colpevoli. E se, in casi ordinari, potrebbe sembrare una sconfitta, questa volta l’assoluzione è stata una vittoria.

carabinieri-macchina-automobile-1-1 Fonte foto: ANSA
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