Putin, il silenzio social dei leader politici italiani: da Salvini all'amico Berlusconi, chi lo nomina di meno
Da quanto è scoppiata la guerra in Ucraina, i leader politici italiani sono molto accorti: ecco chi è che nomina meno Putin, anche per via del passato
Sondaggi alla mano, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e l’atteggiamento dei principali leader politici italiani ha causato uno scossone negli equilibri tra i partiti. C’è chi ha guadagnato ulteriore consenso, chi invece ha perso notevolmente terreno, venendo scalzato definitivamente anche alla guida della coalizione (in termini di intenzioni di voto), come successo alla Lega di Matteo Salvini. C’è poi un altro aspetto legato alla presa di posizione nei confronti di Vladimir Putin: sono in tanti i politici a condannare la guerra, ma senza nominare il presidente russo sui rispettivi social.
- Putin e i partiti politici italiani: gli ultimi sondaggi
- Putin, chi lo nomina e chi no: la strategia di Silvio Berlusconi
- Putin, chi lo nomina e chi no: la strategia di Matteo Salvini
- Putin, chi lo nomina e chi no: la strategia di Giorgia Meloni
- Putin, chi lo nomina e chi no: la strategia di Matteo Renzi
- Putin, chi lo nomina e chi no: la strategia di Giuseppe Conte
- Putin, chi lo nomina e chi no: la strategia di Enrico Letta
Putin e i partiti politici italiani: gli ultimi sondaggi
L’inizio della guerra ha spinto diversi personaggi a cambiare la propria posizione nei confronti di Vladimir Putin.
Mentre in passato alcune personalità del Movimento 5 Stelle e della Lega, compreso Matteo Salvini, avevano elogiato il presidente russo (anche dopo le violenze in Crimea nel 2014), questa volta tutti hanno di fatto preso le distanze.
E il fatto che a perdere più terreno nelle ultime settimane siano stati proprio questi due partiti, vicini alla Russia nel recente passato, potrebbe non essere un caso.
Inoltre, secondo quanto riferito da PagellaPolitica.it, ci sarebbe ancora una grande difficoltà, da parte della maggior parte dei leader politici italiani, nel nominare Putin all’interno dei propri sui social: ecco cosa è emerso dall’analisi dei loro account Facebook, Twitter e Instagram, dall’inizio della guerra (24 febbraio) a un mese dopo (24 marzo).
Vladimir Putin e Silvio Berlusconi durante una visita del presidente russo in Italia: il leader di Forza Italia, in quel momento, era premier
Putin, chi lo nomina e chi no: la strategia di Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi, nel primo mese di guerra, non ha mai nominato il grande amico Vladimir Putin in uno dei suoi post su Facebook e Instagram.
Non lo ha fatto nemmeno su Twitter: il suo ultimi tweet che parla del presidente russo è del 31 dicembre 2021.
Putin, chi lo nomina e chi no: la strategia di Matteo Salvini
Anche Matteo Salvini non ha mai nominato Putin dal 24 febbraio al 24 marzo sui suoi social.
L’ultimo tweet con Putin citato esplicitamente è del 27 luglio 2020.
Non ha giovato, al leader della Lega, il viaggio in Polonia (dove gli è stata rinfacciata una maglietta, simbolo della vicinanza con Putin, dal sindaco di una città al confine con l’Ucraina. Evento che gli è valso anche il Tapiro).
Putin, chi lo nomina e chi no: la strategia di Giorgia Meloni
Diverso il discorso della Meloni, che ha citato Putin due volte su Instagram e Facebook:
- il 24 febbraio: “inaccettabile l’attacco bellico su grande scala della Russia di Putin contro l’Ucraina”;
- il 2 marzo (solo su Facebook): criticando le parole del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che aveva definito il presidente russo peggiore di un “animale”.
Un solo tweet con Putin citato al suo interno, pubblicato il 24 febbraio, in cui ha definito “inaccettabile” l’aggressione russa.
L’altro tweet più recente prima di questo risale invece al 18 marzo 2018: un post di congratulazioni di Giorgia Meloni a Vladimir Putin per la sua rielezione.
Putin, chi lo nomina e chi no: la strategia di Matteo Renzi
Nei post di Renzi su Facebook e Instagram, Putin compare in tre occasioni:
- nel riportare un’intervista rilasciata a Repubblica;
- nel criticare l’Università Bicocca di Milano per aver sospeso (e poi riattivato) degli incontri di Paolo Nori sullo scrittore russo Fëdor Dostoevskij;
- nel suggerire il nome dell’ex cancelliera Angela Merkel come inviata speciale nel trattare con il presidente russo.
Su Twitter, invece, 5 i post del leader di Italia Viva.
Putin, chi lo nomina e chi no: la strategia di Giuseppe Conte
Anche Giuseppe Conte non ha mai nominato il nome di Putin su Facebook e Instagram, a parte il 24 marzo, quando ha rilanciato la sua intervista a La Stampa.
Alla domanda “Perché è così difficile fare il nome di Putin?“, il leader del M5S ha risposto: “Temo che lei sia distratto. Io l’ho condannato in decine di occasioni pubbliche. E penso che l’irragionevole determinazione di Putin sia all’origine di questa carneficina”.
Su Twitter, invece, mai un cenno a Putin: il tweet più recente è del 27 aprile 2019, con tanto di foto insieme al presidente russo durante un incontro internazionale.
Putin, chi lo nomina e chi no: la strategia di Enrico Letta
Enrico Letta, segretario del Pd, è quello che ha più volte tirato in ballo Vladimir Putin.
Lo ha fatto a partire dal 24 febbraio, giorno dell’invasione russa dell’Ucraina, con diversi post: 20 su Facebook, 15 su Instagram, 20 su Twitter.
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