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Positivo a vaiolo delle scimmie, Covid e hiv contemporaneamente: è un italiano di 36 anni. Caso unico al mondo

Un italiano di 36 anni è risultato positivo contemporaneamente al vaiolo delle scimmie, al Covid e all'hiv: si tratta dell'unico caso segnalato

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Un italiano di 36 anni che ha trascorso alcuni giorni in Spagna è risultato positivo al vaiolo delle scimmie, al Covid-19 e all’hiv contemporaneamente. Il caso è stato descritto sul ‘Journal of infection’.

Il caso: il paziente, i sintomi, i trattamenti

L’italiano di 36 anni risultato positivo, contemporaneamente, a vaiolo delle scimmie, Covid-19 e hiv, ha trascorso 5 giorni in Spagna dal 16 al 20 giugno 2022. Nove giorni dopo, ha sviluppato febbre (fino a 39 gradi), accompagnata da mal di gola, affaticamento, mal di testa e linfoadenomegalia inguinale destra. Il 2 luglio è risultato positivo al Covid-19.

Nel pomeriggio dello stesso giorno sul suo braccio sinistro ha iniziato a svilupparsi un’eruzione cutanea. Il giorno successivo piccole e dolorose vescicole circondate da alone eritematoso sono apparse sul busto, sugli arti inferiori, sul viso e sui glutei. Il 5 luglio, dopo le vescicole hanno iniziato a diffondersi progressivamente evolvendosi in pustole, il paziente si è recato al pronto soccorso del Policlinico “G. Rodolico – San Marco” di Catania e da lì, successivamente, è stato trasferito al reparto di Malattie Infettive.

Al ricovero, il paziente ha riferito di essere stato curato per la sifilide nel 2019. Nel settembre 2021 ha eseguito un test HIV con esito negativo. L’uomo soffriva di disturbo bipolare, per cui assumeva regolarmente 200 mg di carbamazepina al giorno. È stato vaccinato per SARS-CoV-2 con due dosi di vaccino Pfizer (l’ultima nel dicembre del 2021) e aveva già contratto il Covid nel gennaio 2022. L’uomo ha anche riferito di aver avuto rapporti sessuali senza preservativo con uomini durante la sua permanenza in Spagna.

Il secondo giorno di ricovero (cioè il 6 luglio 2022), considerato l’alto sospetto di vaiolo delle scimmie, è stato effettuato il test, poi risultato positivo. I test sierologici per epatite virale, herpes simplex, gonorrea, clamidia e linfogranuloma venereo sono risultati negativi. Tuttavia, l’HIV-1 è risultato positivo. Il terzo giorno quasi tutte le lesioni cutanee presenti sul corpo del paziente hanno iniziato a trasformarsi in croste. Il 9 luglio 2022 quasi tutti i sintomi costituzionali sono stati risolti e i valori dei test si sono normalizzati. Al giorno 6 (11 luglio 2022), i tamponi per Covid e vaiolo delle scimmie sono risultati essere ancora positivi, nonostante l’assenza di nuove lesioni cutanee. Dopo la scomparsa dei sintomi, il paziente è stato dimesso in isolamento domiciliare.

Il 19 luglio 2022, l’uomo è rientrato nell’istituto per sottoporsi a un nuovo tampone orofaringeo per il virus del vaiolo delle scimmie, risultato ancora positivo. Le croste erano guarite quasi completamente, lasciando una piccola cicatrice. Per il trattamento dell’HIV è stata avviata una tripla combinazione di dolutegravir, abacavir e lamivudina.

CovidFonte foto: iStock - Ovidiu Dugulan
Come sottolineato dagli autori, si tratta dell'”unico caso segnalato di coinfezione da virus del vaiolo delle scimmie, SARS-CoV-2 e hiv”.

Cosa dimostra questo caso

Questo caso, hanno spiegato gli autori, “evidenzia come i sintomi del vaiolo delle scimmie e del Covid-19 possano sovrapporsi e corrobora come in caso di coinfezione, la raccolta anamnestica e le abitudini sessuali siano cruciali per eseguire la diagnosi corretta”.

Nel testo si sottolinea, poi, che “il tampone orofaringeo del vaiolo delle scimmie era ancora positivo dopo 20 giorni, suggerendo che questi individui potrebbero essere ancora contagiosi per diversi giorni dopo la remissione clinica”. Alla luce di ciò, gli autori hanno affermato: “I medici dovrebbero incoraggiare le precauzioni appropriate”.

La precisazione

Gli stessi autori hanno precisato che, dal momento che quello del 36enne italiano è “l’unico caso segnalato di coinfezione da virus del vaiolo delle scimmie, SARS-CoV-2 e hiv, non ci sono ancora prove sufficienti a sostegno del fatto che questa combinazione possa aggravare le condizioni del paziente”.

Ospedale Fonte foto: ANSA
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