Pordenone: uccide la compagna a coltellate, poi si costituisce
L'uomo, dopo aver ucciso la compagna con numerose coltellate al collo, si è presentato in Questura con le mani ancora sporche di sangue
La notte scorsa, proprio nella Giornata contro la violenza sulle donne, un uomo ha ucciso la compagna con numerose coltellate al collo. Poi, con le mani ancora sporche di sangue, è giunto in Questura, dove si è costituito. L’episodio, riportato da ‘Ansa’, è accaduto a Roveredo in Piano, in provincia di Pordenone. La vittima aveva 34 anni, l’omicida uno di meno.
L’uomo è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato. Secondo quanto appreso da ‘Ansa’, gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico-Squadra Volante e della Squadra Mobile della Questura si sono immediatamente recati nell’abitazione indicata dall’uomo, dove hanno trovato il cadavere della donna.
Sul posto è giunto poco dopo anche il pubblico ministero di turno, Federico Facchin, che, completati i primi accertamenti, ha arrestato l’uomo.
Omicidio Pordenone, la difesa rinuncia all’incarico
L’avvocatessa Rossana Rovere, presidente dell’Ordine degli avvocati della provincia di Pordenone, inizialmente designata dal presunto omicida come proprio difensore, ha rinunciato all’incarico. Come riporta l’Ansa, l’avvocatessa ha dichiarato: “Non sono serena, non posso accettare l’incarico. L’indagato mi conosceva e ha indicato me quando gli è stato chiesto chi dovesse patrocinare la sua difesa, ma non posso accettare l’incarico. In questi minuti si sta procedendo a indicare l’avvocato d’ufficio: io non posso assumere le difese di quest’uomo, dopo una vita e una carriera spese a promuovere la tutela dei diritti delle donne“.
Omicidio Pordenone: l’uomo ha denunciato rapina
Secondo quanto ricostruito da ‘Ansa’, l’uomo si sarebbe presentato in Questura a Pordenone poco prima dell’una della scorsa notte e, all’agente in servizio che lo ha accolto, ha riferito che, poco prima, nella sua abitazione di Roveredo in Piano, aveva avuto una colluttazione con un ladro sorpreso in casa.
Il poliziotto, però, ha subito notato come l’uomo avesse le mani insanguinate con evidenti tagli e ha cominciato a porgli domande mirate.
Messo alle strette, l’uomo ha ammesso di aver avuto una lite con la compagna, dichiarazioni da cui hanno preso spunto le indagini.
L’abitazione dove si è avvenuto il delitto è stata posta sotto sequestro per ulteriori accertamenti ai fini della ricostruzione della scena del crimine.
Oggi è previsto un sopralluogo da parte dei tecnici dell’Ert (Esperti Ricerca Tracce) dell’Unità Analisi Crimine Violento del Gabinetto Interprovinciale della Polizia Scientifica di Padova.
Omicidio Pordenone: chi era la vittima
La donna uccisa, stando a quanto riferito da ‘Ansa’, si chiama Aurelia Laurenti, aveva 32 anni ed era mamma di due bambini di 8 e 3 anni, che avrebbe avuto dall’omicida.
I piccoli non hanno assistito alla tragedia perché, da quanto si è appreso, erano dai nonni materni, che abitano in un paese poco distante.
L’assassino, che si è costituito in Questura a Pordenone, si chiama Giuseppe Forciniti, ha 33 anni, ed è originario di Cosenza. Si era trasferito in Friuli molti anni fa.
Assieme con la compagna era andato a vivere a Roveredo nel 2013, nella villetta dove attorno a mezzanotte è avvenuta la tragedia.