Polizia via dagli uffici della premier Meloni, protesta dei sindacati e accuse dall'opposizione: "Gravissimo"
Dopo la presunta decisione di Giorgia Meloni di allontanare la Polizia dal suo piano a Palazzo Chigi, sono arrivate le reazioni di sindacati e opposizione. La premier, intanto, smentisce
È diventato un caso mediatico la presunta decisione di Giorgia Meloni di allontanare gli agenti di Polizia dal suo piano a Palazzo Chigi e tenere solo la scorta. La denuncia, dopo la diffusione della notizia da parte della stampa, arriva anche dai sindacati del corpo dello Stato: “Non può essere lei a decidere chi e come deve garantire la propria sicurezza”, ha commentato Pietro Colapietro, segretario generale di Silp Cgi. All’attacco anche l’opposizione: “Giorgia Meloni non può governare questo paese vivendo nell’ossessione dei nemici immaginari“, ha criticato il M5S.
- Il caso della Polizia allontanata dagli uffici di Giorgia Meloni
- La smentita di Palazzo Chigi
- La reazione dei sindacati di Polizia
- I commenti dell'opposizione
Il caso della Polizia allontanata dagli uffici di Giorgia Meloni
La vicenda è stata ricostruita in un articolo pubblicato sul quotidiano La Stampa, con la decisione che sembrava legata alla crescente sfiducia della premier nei confronti di qualsiasi soggetto esterno alla sua scorta personale.
La decisione sarebbe motivata dalle preoccupazioni personali riguardo alla sicurezza e alla possibilità di essere sorvegliata o ricattata.
La scelta sarebbe maturata in un momento di particolare tensione all’interno dell’esecutivo, dopo lo scandalo suscitato dal caso Sangiuliano-Boccia e i presunti complotti ai danni della sorella della presidente del Consiglio, Arianna Meloni.
I sospetti della premier includono anche un incidente con agenti vicini all’auto dell’ex compagno Andrea Giambruno e un’inchiesta sui dossieraggi legata ad accessi illegali a banche dati partita da una denuncia del ministro della Difesa Guido Crosetto che ha portato a due indagati: un tenente della Guardia di Finanza e uno 007.
La smentita di Palazzo Chigi
Non è tardata ad arrivare la smentita di Palazzo Chigi, che ha definito la notizia come “priva di fondamento”.
“Non è cambiato nulla” ha dichiarato ai giornalisti il capo ufficio stampa della premier Giorgia Meloni, Fabrizio Alfano.
“La polizia rimane quindi al primo piano – ha tenuto a precisare il portavoce –. Non cambia il dispositivo di sicurezza. L’unica variazione che potrebbe avere innescato questa assurda ricostruzione è il fatto che il presidente del Consiglio ha fatto presente al direttore dell’ispettorato di Palazzo Chigi di rivalutare la presenza di un agente di polizia destinato esclusivamente agli accompagnamenti in ascensore”.
La reazione dei sindacati di Polizia
La versione del sindacato di Polizia, tuttavia, conferma quanto trapelato a livello giornalistico.
Pietro Colapietro durante la manifestazione della CGIL, Sindacato di Polizia SILP e FP
“Abbiamo appreso dalla stampa e successivamente verificato che le poliziotte e i poliziotti in servizio all’Ispettorato di Ps Palazzo Chigi sono stati allontanati dal piano dove si trovano gli uffici della presidente del Consiglio Giorgia Meloni probabilmente per mancanza di fiducia nei loro confronti”, ha denunciato a Repubblica Pietro Colapietro, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil.
“Meloni sul suo piano vorrebbe soltanto la scorta – prosegue l’uomo – ma non può essere lei a decidere chi e come deve garantire la propria sicurezza“.
E ancora: “Si tratta di una cosa gravissima, mai accaduta in questi termini nella storia della nostra Repubblica. Una vicenda che ha gettato nello sconforto i nostri colleghi che da sempre con dedizione e spirito istituzionale operano per la sicurezza di chi ha l’onere e l’onore di governare questo paese”.
I commenti dell’opposizione
“Dopo il complotto della magistratura denunciato da Crosetto a suo tempo, dopo quello estivo made in Sallusti contro Arianna Meloni, dopo quello contro Sangiuliano, oggi è il turno del complottismo contro i poliziotti in servizio a Palazzo Chigi”, hanno fatto sapere attraverso una nota i rappresentanti del M5S nelle commissioni Affari Costituzionali della Camera e del Senato Enrica Alifano, Carmela Auriemma, Roberto Cataldi, Alfonso Colucci, Alessandra Maiorino e Pasqualino Penza.
“Mi consentirete una battuta, siete così tanto preoccupati delle forze dell’ordine che apprendiamo dalla stampa che la presidente del Consiglio li considera addirittura degli spioni e ha chiesto che la polizia che sta fuori dal suo ufficio a palazzo Chigi venga allontanata perché non si fida. Certo che non è bello… Ci riserviamo un approfondimento nelle sedi più opportune”, ha invece commentato Debora Serracchiani del Pd.
Le fa eco Enrico Borghi, capogruppo di Italia Viva al Senato e membro del Copasir: “La nostra premier vive ormai dentro una sorta di ‘sindrome del bunker‘, di cui abbiamo già avuto prova visto che ad ogni piè sospinto alimenta il complottismo, sempre senza mai fornire riscontri e soprattutto sempre sfuggendo da un confronto doveroso in Parlamento”, ha commentato.