Giorgia Meloni vuole solo la sua scorta a Palazzo Chigi: via la polizia, il timore di fughe di notizie
Giorgia Meloni congeda la polizia e si circonda della sua scorta personale anche a Palazzo Chigi. I motivi della scelta senza precedenti
Le acque sono ancora agitate a Palazzo Chigi dopo il caso Boccia-Sangiuliano: la premier Giorgia Meloni avrebbe chiesto la rimozione degli agenti di polizia dallo spazio adiacente al suo ufficio, una mossa senza precedenti nella storia della Repubblica italiana. Al piano ci saranno solo gli agenti della sua scorta personale. Secondo quanto ricostruito, la premier avrebbe il timore di fughe di notizie.
- Meloni e la scorta personale
- La teoria del complotto
- Il superconsulente per la comunicazione
- La smentita e la richiesta di chiarimenti
Meloni e la scorta personale
La decisione sembra derivare dalla crescente sfiducia di Meloni nei confronti di chiunque non faccia parte della sua scorta personale e della sua cerchia ristretta ed è La Stampa a ricostruire i contorni della vicenda.
La scelta arriva in un momento di tensione, con scandali e teorie cospirative che circolano intorno al governo, tra cui da ultimo il caso del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e le presunte manipolazioni e ricatti ai suoi danni.
Giorgia Meloni, 31° presidente del Consiglio dei Ministri.
La teoria del complotto
Ma prima della vicenda Boccia-Sangiuliano a far alzare la temperatura in Fratelli d’Italia c’erano state le rivelazioni su un presunto complotto per colpire e affondare Arianna Meloni, pilastro politico e affettivo della premier.
Da mesi, ricorda il quotidiano, la premier e i membri della sua cerchia tirano in ballo cospirazioni e complotti alimentando il clima di accerchiamento. La decisione di Giorgia Meloni sarebbe così motivata dalle preoccupazioni personali riguardo alla sua sicurezza e alla possibilità di essere sorvegliata o ricattata.
I sospetti della premier includono un incidente con agenti vicini all’auto dell’ex compagno Andrea Giambruno e un’inchiesta sui dossieraggi legata ad accessi illegali a banche dati partita da una denuncia del ministro della Difesa Guido Crosetto e che ha portato a due indagati: un tenente della Guardia di Finanza e uno 007.
Il superconsulente per la comunicazione
Dopo il caso Boccia-Sangiuliano, che segue di alcuni mesi il caso Sgarbi, e in vista di una recrudescenza mediatica in merito all’affair Santanchè, Giorgia Meloni starebbe valutando l’assunzione di un superconsulente per la comunicazione per gestire meglio le crisi e proteggere la sua immagine pubblica.
Il superconsulente, scrive La Stampa, dovrebbe affiancare il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Giovanbattista Fazzolari, il quale resterebbe coordinatore ma più nelle vesti di stratega politico.
La smentita e la richiesta di chiarimenti
Fabrizio Alfano, capo ufficio stampa della premier, ha smentito categoricamente quanto pubblicato da La Stampa in merito all’allontanamento dei poliziotti dal piano di Palazzo Chigi occupato da Giorgia Meloni.
“L’unica variazione che potrebbe avere innescato questa assurda ricostruzione è il fatto che il presidente del Consiglio ha fatto presente al direttore dell’ispettorato di Palazzo Chigi di rivalutare la presenza di un agente di polizia destinato esclusivamente agli accompagnamenti in ascensore”, ha spiegato Alfano.
Pietro Colapietro, segretario generale del sindacato di polizia Silp-Cgil, è intervenuto sulla vicenda chiedendo spiegazioni dopo avere “verificato” quanto scritto dal quotidiano La Stampa. “Attendiamo risposte”, ha concluso Colapietro dopo avere espresso forti critiche.