Sangiuliano indagato dalla procura di Roma per il caso Boccia: accuse di rivelazione di segreto e peculato
L'ex ministro Gennaro Sangiuliano è indagato per il caso Boccia, le accuse sono di peculato e rivelazione di segreto d'ufficio
Svolta nel caso Boccia Sangiuliano. L’ex ministro della Cultura è indagato per rivelazione di segreto d’ufficio e peculato. L’inchiesta è stata aperta dalla procura di Roma a seguito dell’esposto del leader dei Verdi Angelo Bonelli.
- Sangiuliano indagato dalla procura di Roma
- L'indagine della Corte dei Conti del Lazio su Sangiuliano
- I reati di cui è accusato Sangiuliano: cosa rischia l'ex ministro
Sangiuliano indagato dalla procura di Roma
Stando a quanto riportato nella mattinata del 10 settembre dal Corriere della Sera, l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano sarebbe stato indagato dalla procura di Roma per il caso che riguarda i suoi rapporti con Maria Rosaria Boccia.
Gli inquirenti avrebbero aperto un’inchiesta a seguito dell’esposto presentato la scorsa settimana dal leader dei Verdi Angelo Bonelli. Le accuse sono quelle di rivelazione di segreto d’ufficio e peculato.
L’ex ministro Sangiuliano e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni
Durante il corso della mattina la procura trasmetterà gli atti al tribunale dei ministri, che è competente per le azioni dell’ormai ex ministro. Nel frattempo anche la Corte dei Conti del Lazio avrebbe avviato un’indagine per danno erariale.
L’indagine della Corte dei Conti del Lazio su Sangiuliano
In parallelo alla procura di Roma si sta muovendo anche la Corte dei Conti del Lazio, coordinata in questa indagine dal procuratore Paolo Rebecchi. L’ipotesi è quella di danno per le casse dello Stato.
Prima di procedere alla contestazione del reato il danno erariale che sarebbe stato causato dalle azioni dell’ex ministro della Cultura andrà quantificato. Saranno analizzate soprattutto le spese effettuate per Maria Rosaria Boccia e i viaggi da lei effettuati insieme a Sangiuliano.
Tra questi, i più sospetti secondo la magistratura contabile sarebbero quelli in Liguria e in Puglia, dove l’imprenditrice e Sangiuliano erano stati invitati per presenziare ad alcuni festival.
I reati di cui è accusato Sangiuliano: cosa rischia l’ex ministro
La procura di Roma ha ipotizzato due tipi diversi di reato per la condotta dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano descritta nell’esposto presentato dal leader dei Verdi Angelo Bonelli: il peculato e la rivelazione di segreto d’ufficio.
Il peculato avviene quando una persona con un incarico pubblico si appropria o fa un uso scorretto dei fondi pubblici a sua disposizione. In questo caso si tratterebbe del pagamento dei viaggi e delle spese per Maria Rosaria Boccia tra giugno e luglio 2024, che non aveva ai tempi un incarico ufficiale al ministero della Cultura e con cui Sangiuliano aveva una relazione.
La rivelazione di segreto d’ufficio si verifica invece quando l’imputato condivide informazioni riservate con persone non autorizzate. Questo reato farebbe riferimento ai documenti relativi al G7 Cultura di Pompei che Maria Rosaria Boccia avrebbe avuto a disposizione.
La pena per il peculato va dai 4 ai 10 anni e 6 mesi di reclusione a seconda della gravità del danno erariale commesso e di altri fattori. La rivelazione di segreto d’ufficio invece prevede una pena dai 6 mesi ai 3 anni.