Picco ondata Omicron, parla Walter Ricciardi: quando arriverà. L'esperto preoccupato: sarà "esponenziale"
L'accademico e igienista presidente della Federazione mondiale di Sanità Pubblica ha anche parlato di obbligo vaccinale per alcuni lavoratori
A poche ore dal Natale, il quadro della pandemia in Italia non può certamente essere considerato rassicurante. I fattori che hanno portato a un incremento nel numero dei casi e a una crescita dell’occupazione nelle terapie intensive sono almeno in parte attribuibili alla nuova variante Omicron.
Il ceppo, più contagioso, scoperto in Sudafrica (e originario del Botswana, nell’Africa centrale) è al centro dell’analisi di Walter Ricciardi.
Ecco cosa ha detto l’accademico e igienista italiano su quando ci sarà il picco dell’ondata alla quale stiamo assistendo.
Walter Ricciardi sull’obbligo vaccinale e per quali categorie di lavoratori procedere con l’iniezione
“Certamente ci sono alcune categorie, quelle a contatto con il pubblico, che con Omicron diventano vettori, se non vaccinate”. Così il medico e docente universitario Walter Ricciardi sulla possibilità di obbligo vaccinale per alcuni gruppi di lavoratori. “Di fatto, tutte le operazioni a contatto con il pubblico dovranno prevedere prima o poi l’obbligo vaccinale”.
Quando ci sarà la crescita dei contagi secondo l’esperto: si tratterà di un aumento “esponenziale”
“Si vedrà con la crescita ancora incrementale, e credo a gennaio esponenziale, che dovremo adoperare tutte le misure necessarie – continua l’esperto – e una di queste è sicuramente cercare di far sì che le persone che sono a contatto con il pubblico siano tutte vaccinate”.
La sollecitazione va letta anche in riferimento a quanto di nuovo deciso dal Consiglio dei Ministri in materia di nuove limitazioni per il contenimento del contagio.
“Prevedo che a gennaio ci sarà purtroppo un rialzo fortissimo dei casi e quindi in quel momento dovremo fare il punto della situazione e vedere se dovremmo introdurre ulteriori misure”.
Quali sono le regioni in zona gialla e quante cambieranno colore a Natale
Per il presidente della Federazione mondiale di Sanità Pubblica, insomma, le cose non sono destinate a migliorare, forse anche alla luce delle festività di Natale, che accrescono le occasioni di incontro e gli spostamenti e che potrebbero tradursi in una circolazione più accentuata del virus.
Una coda fuori da una farmacia in zona Porta Venezia a Milano
Nonostante l’aumento dei casi Covid in Italia, non sarebbero previsti cambi di colore per le regioni italiane a Natale. Tutte le Regioni, dunque, dovrebbero rimanere nella propria fascia attuale, come determinato la scorsa settimana: le 7 regioni d’Italia in zona gialla sono Liguria, Marche, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Calabria e le Province autonome di Trento e Bolzano.