Perché i soldati russi hanno una bandiera rossa con la falce e il martello: qual è il suo significato
La Bandiera della Vittoria simboleggia la sconfitta del nazismo; oggi viene usata da Putin in Ucraina
Nel corso della guerra in Ucraina, vediamo spesso immagini di soldati russi mentre sventolano e issano delle bandiere rosse con falce e martello sugli edifici più importanti delle città conquistate o sui mezzi militari. Lo abbiamo visto per esempio a Mariupol, Kherson o Melitopol. Su Telegram gira il video di un’anziana signora che va incontro ai soldati ucraini con questa bandiera dicendo che per essa hanno combattuto i suoi genitori e vedendola poi calpestata.
Sebbene la bandiera della Federazione Russa sia un tricolore composta da tre righe orizzontali bianca, rossa e blu, questa bandiera rossa con simboli derivati dall’iconografia sovietica fa parte, insieme alla lettera Z, dei simboli utilizzati dal Cremlino per contestualizzare gli eventi in corso in Ucraina in quello che è il suo racconto ufficiale della guerra.
Come affermava l’anziana signora, ora diventata un simbolo per la propaganda russa, quella bandiera rappresenta veramente quello per il quale hanno combattuto i suoi genitori e il 30 aprile era stata sventolata sul Reichstag di Berlino in seguito al suicidio di Hitler e alla sconfitta dei nazisti. Ed è proprio a questo avvenimento che Putin vuole legare il significato di questa bandiera rossa: per lui è proprio dell’invasione dell’Ucraina che sin dal primo giorno ha definito “operazione speciale per denazificare l’Ucraina”. La guerra oggi vive anche di simboli.
- L’ingresso dell’Armata Rossa a Berlino nel 1945
- La parata del 9 maggio e il luogo dove si trova la bandiera originale
- Cosa c’è scritto sulla Bandiera della Vittoria
- La Bandiera della Vittoria oggi in Ucraina e nel Donbass
L’ingresso dell’Armata Rossa a Berlino nel 1945
Durante la Seconda Guerra Mondiale la Russia (allora Unione Sovietica) combatteva al fianco degli Alleati contro la Germania nazista e le altre forze dell’Asse. Nel 1941 la Wehrmacht tedesca sferrò un attacco a sorpresa invadendo Ucraina, Bielorussia, Crimea e Paesi Baltici, ma subì una prima sconfitta a Mosca e una seconda a Stalingrado (oggi San Pietroburgo) dopo un lungo assedio durante il quale i sovietici si riorganizzarono e riuscirono a ribaltare la situazione.
In seguito a questi duri scontri fin nelle sue città principali, l’entrata dell’Armata Rossa a Berlino nel 1945 ebbe un valore ancora maggiore per i sovietici. Alle ore 22:50 del 30 aprile del 1945, poche ore dopo il suicidio di Hitler, tre soldati sovietici issarono la bandiera rossa sul Reichstag di Berlino, sede del parlamento del Reich tedesco. Questi tre soldati erano un russo, un ucraino e un georgiano. Da allora questa bandiera divenne per i russi e per i cittadini dei paesi dell’ex Unione Sovietica uno dei simboli della vittoria contro i nazisti.
La bandiera dell’Armata Rossa sul Reichstag a Berlino nel 1945
La parata del 9 maggio e il luogo dove si trova la bandiera originale
In seguito alla vittoria contro i nazisti, vennero issate diverse bandiere rosse sul Reichstag, ma solo quella issata dai tre soldati riuscì a resistere fino ad oggi. Una legge federale protegge questo simbolo e ha stabilito che venga conservato in un luogo sicuro. Delle copie vengono conservate in ogni paese appartenente all’ex Unione Sovietica.
Ogni anno la Bandiera della Vittoria viene sventolata in occasione delle parate militari del Giorno della Vittoria che il 9 maggio celebrano la sconfitta del nazismo durante la Seconda Guerra Mondiale. L’originale e le sue copie sono al centro dei festeggiamenti che si svolgono in tutte le citta della Russia e degli altri paesi che costituivano l’Unione Sovietica.
Cosa c’è scritto sulla Bandiera della Vittoria
In primo piano, dallo sfondo rosso della Bandiera della Vittoria compaiono il simbolo sovietico della falce e martello e una scritta in cirillico che recita: “150ª Divisione fucilieri, Ordine di Kutuzov di II classe, divisione Idritskaja, 79º Corpo fucilieri, 3ª Armata d’assalto, 1° Fronte bielorusso”. Si tratta di uno dei corpi dell’Armata Rossa che entrò a Berlino, più precisamente della divisione proveniente dalla regione russa di confine con la Bielorussia e che proprio da questo fronte aveva sfondato per entrare in Germania.
La Bandiera della Vittoria oggi in Ucraina e nel Donbass
In Ucraina nel 2011, durante il governo di Janukovych, una legge stabilì le procedure per l’utilizzo di questa bandiera per commemorare i caduti. Ma nel 2015, l’anno successivo alla rivolta di piazza Maidan a Kiev, una nuova legge ne rimosse ogni riferimento. Nel frattempo, la Bandiera della Vittoria è diventata uno dei simboli delle Repubbliche di Donetsk e di Lugansk.
Putin ha quindi contrapposto questo simbolo a quelli del battaglione Azov e di Pravyj Sektor, gruppi nazionalisti impegnati nei combattimenti al fianco dell’esercito ucraino. Con la Bandiera della Vittoria, cerca di richiamare i sentimenti antinazisti per ricollegarsi al concetto di denazificazione del Paese che, secondo la sua versione, sarebbe uno degli obiettivi dell’invasione. Per questo motivo, i soldati russi stanno sostituendo la bandiera blu e gialla ucraina con quella rossa sovietica in cima agli edifici delle città conquistate.