Perché la guerra in Ucraina potrebbe finire il 9 maggio e cosa accadrà dopo: gli scenari
La Russia potrebbe dichiarare di aver vinto la guerra in Ucraina entro il 9 maggio, ma a quel punto il conflitto potrebbe estendersi ad altri Paesi
Le prossime quattro settimane saranno cruciali per le sorti della guerra in Ucraina, e forse quelle caratterizzate da un’ulteriore escalation del conflitto. Il 9 maggio cade infatti una delle feste più importanti della Federazione Russa, la Giornata della Vittoria. Istituita nel 1965, commemora la disfatta della Germania nazista nella Seconda Guerra Mondiale nella data in cui sono stati siglati i trattati di capitolazione, firmati nella tarda serata dell’8 maggio 1945, quando a Mosca era però già il giorno dopo.
- Il 9 maggio è la giornata decisiva per la guerra in Ucraina: i motivi
- Cosa potrebbe accadere entro il 9 maggio: finirà la guerra in Ucraina?
- Niente pace dopo il 9 maggio: la Russia continuerebbe la guerra
- Lo spettro della Terza Guerra Mondiale dopo il 9 maggio: le ipotesi
Il 9 maggio è la giornata decisiva per la guerra in Ucraina: i motivi
Fonti dell’intelligence statunitense dichiarano che proprio il 9 maggio 2022, o entro quel giorno, potrebbe finire anche la guerra in Ucraina. La data è infatti troppo importante per la Russia, e parlare di vittoria con un conflitto in corso rischierebbe di mettere Vladimir Putin in cattiva luce.
Con la guerra dissidenti e manifestanti potrebbero usare le parate militari e i festeggiamenti in pompa magna nelle principali città della Federazione per protestare contro il presidente. Senza l’annuncio della vittoria, potrebbe diventare difficile evitare violenze in patria.
Cosa potrebbe accadere entro il 9 maggio: finirà la guerra in Ucraina?
Sono due gli scenari che potrebbero verificarsi entro la fine delle prossime 4 settimane. Da una parte una vittoria parziale della Russia, con le truppe respinte fino alle repubbliche del Donbass, dove Mosca conta già degli alleati.
Limitando le operazioni solo in quell’area, nel Lugansk e nel Donetsk, il Cremlino potrebbe effettivamente dichiarare di aver liberato i territori di etnia russa, e aver dunque “denazificato” e “demilitarizzato” le regioni dell’Ucraina che rivendica, insieme alla Crimea.
Ma Vladimir Putin potrebbe spingere l’acceleratore per una vittoria totale, con uno spiegamento di forze finora mai visto e azioni decise anche contro Kiev. Con la caduta della capitale, con o senza una resa di Volodymyr Zelensky, il Cremlino potrebbe dichiarare di aver vinto la guerra.
Per questo i Paesi Nato, tra tutti Regno Unito e Stati Uniti stanno armando il più possibile l’Ucraina in questo momento: la comunità internazionale sa che il prossimo mese potrebbe essere quello decisivo.
Niente pace dopo il 9 maggio: la Russia continuerebbe la guerra
Entro il 9 maggio, ci potrebbe essere il punto di svolta della guerra, e Vladimir Putin potrebbe decidere di rischiare il tutto per tutto pur di portare a casa un risultato da annunciare proprio durante gli sfarzosi festeggiamenti della Giornata della Vittoria.
Il presidente russo ha optato per un cambio ai vertici e ha affidato le operazioni militari in Ucraina a un generale noto per il suo polso di ferro e per le atrocità commesse in Siria: Aleksandr Dvornikov, detto “il macellaio“.
Il generale Aleksandr Dvornikov.
Potrebbe essere lui a condurre le truppe alla vittoria. E l’Ucraina a una disfatta sanguinosa e con molte vittime civili. Si chiuderebbe un capitolo, ma è difficile immaginare la pace.
Lo spettro della Terza Guerra Mondiale dopo il 9 maggio: le ipotesi
Vladimir Putin potrebbe infatti decidere, anche a fronte di un rinnovato appoggio da parte dell’esercito e dei cittadini russi, di continuare l’invasione del Paese, con l’instaurazione di uno Stato fantoccio, dichiarare guerra ad altre nazioni e arrivare a un conflitto con la Nato.
Se la Russia dovesse infatti attaccare un Paese membro, tutti i firmatari del Patto Atlantico, in base all’articolo 5, sarebbero considerati sotto attacco. E quindi decidere di intervenire per autodifesa.
Uno scenario che condurrebbe il mondo dentro la Terza Guerra Mondiale. E che i leader occidentali vogliono evitare a ogni costo. Per questo, sottolineano fonti vicine alla Nato, è ora decisivo continuare a supportare l’Ucraina, facendo in modo che la Russia non vinca il conflitto e batta in ritirata.