Multa Antitrust a Verisure Italy da 4,2 milioni di euro per pubblicità ingannevole: la replica dell'azienda
L'Antitrust ha annunciato di aver irrogato a Verisure una multa da 4,2 milioni di euro per pubblicità ingannevole: la replica dell'azienda
L’Antitrust ha annunciato una multa da 4,2 milioni di euro all’indirizzo di Verisure, società fornitrice di sistemi di allarme e relativi servizi, per pubblicità ingannevole.
- Il comunicato dell'Antitrust sulla multa a Verisure
- La replica di Verisure dopo la multa dell'Antitrust
- Il commento del Codacons sulla multa dell'Antitrust a Verisure
Il comunicato dell’Antitrust sulla multa a Verisure
In data 26 marzo, sul sito dell’Agcm (l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) è stato pubblicato un comunicato in cui si annuncia la multa a Verisure.
Nella nota si legge che “la società ha promosso in maniera ingannevole il sistema di allarme Verisure, ha ostacolato il recesso dal contratto e ha attivato automaticamente il servizio durante il periodo di ripensamento riconosciuto ai consumatori per legge”. Per “quattro condotte in violazione del Codice del Consumo, l’Antitrust ha irrogato a Verisure Italy S.r.l. “una sanzione di 4 milioni e 250mila euro”.
Nella nota si legge che “la società ha svolto attività promozionale ingannevole dal 2021 al 30 ottobre 2023 attraverso vari canali di comunicazione. In particolare, ha omesso o non evidenziato che, sottoscrivendo il contratto, non si acquistavano il sistema e gli apparati di allarme Verisure che, invece, si ricevevano solo in comodato d’uso gratuito”.
Il comunicato prosegue così: “Dal 2022, nella fase di recesso dal contratto, la società attua una condotta aggressiva con una serie di comportamenti ostativi alla conclusione del rapporto, come il mancato o ritardato accoglimento delle istanze di recesso, la prosecuzione delle fatturazioni nei mesi successivi alla cessazione del servizio e la ritardata o mancata disinstallazione degli impianti di allarme”.
L’Agcm ha spiegato ancora: “Inoltre, dal 2019, Verisure inizia immediatamente a prestare il servizio durante il periodo di esercizio del diritto di ripensamento, senza una richiesta espressa da parte del cliente, come richiesto dal Codice del consumo. Questo avvio immediato era automaticamente previsto con la sottoscrizione del contratto predisposto dalla società. Infine, è anche risultata ambigua l’indicazione – inserita nelle condizioni contrattuali dal 2019 al 30 ottobre 2023 – relativa al foro competente cui il consumatore si sarebbe potuto rivolgere, in caso di eventuali controversie con la società: non è stato infatti esplicitato chiaramente che questo foro coincide, come previsto dal Codice del consumo, con quello di residenza o domicilio del consumatore”.
Verisure è un’azienda fornitrice di sistemi di allarme e relativi servizi.
La replica di Verisure dopo la multa dell’Antitrust
In una nota riportata dal ‘Sole 24 Ore’, Verisure ha respinto ogni addebito e annunciato ricorso: “Verisure si impegna da sempre a operare in modo etico e nel rispetto di tutte le leggi e i regolamenti vigenti e conferma di aver sempre agito nel rispetto delle normative sulla tutela dei consumatori. Per questo, dichiara che le questioni elencate nel provvedimento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato non rappresentano pratiche standard dell’azienda e, infatti, l’esiguo numero di reclami ricevuti – che corrisponde allo 0,01% del portfolio clienti – è stato gestito e risolto”.
Nel comunicato si legge ancora: “Verisure ha collaborato attivamente e costantemente con le Autorità italiane intervenendo in modo tempestivo su processi e meccanismi per migliorare ulteriormente l’eccellenza del servizio offerto, al di là dei requisiti legali. L’azienda ha preso atto della decisione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e intende presentare ricorso”.
Il commento del Codacons sulla multa dell’Antitrust a Verisure
Sulla vicenda è intervenuto anche il Codacons, con una nota in cui si chiedono, oltre alla multa dell’Antitrust, “risarcimenti in favore dei consumatori coinvolti nelle pratiche sanzionate”.