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Maturità 2022, dall'ansia all'insonnia: come affrontare l'esame, i consigli della psicologa ai genitori

Torna l'esame di maturità vecchia maniera, con prove scritte e colloquio orale: come viverlo al meglio? I consigli della psicologa, Laura Dominijanni

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Ci siamo: come ogni anno è arrivato l’agognato esame di maturità, che in questo 2022 ha un sapore speciale. Si tratta del primo che segna un ritorno alla ‘normalità’: ci saranno infatti sia le prove scritte sia quella orale, a differenza di quanto successo durante gli anni più complicati della pandemia scatenata dal Covid, quando l’unica prova affrontata dagli studenti è stata quella relativa il colloquio. Ma come affrontare questo esame al meglio? Come gestire l’ansia e la paura di fare scena muta? Come organizzarsi con lo studio? Lo abbiamo chiesto a Laura Dominijanni, psicologa e psicoterapeuta specializzata in approccio sistemico-relazionale che svolge la sua attività a Roma. I suoi consigli nell’intervista concessa a Virgilio Notizie.

Come affrontare ansia, paura, stress e insonnia?

“Intanto c’è da dire che emozioni come l’ansia e la paura sono il segnale di qualcosa, hanno dunque una loro funzione e utilità. Sono assolutamente congrue alla situazione di esame che simbolicamente comporta un passaggio importante e queste emozioni non fanno altro che segnalarlo. Non si tratta quindi di darsi l’obiettivo di superarle, ma piuttosto di gestirle e attraversarle senza esserne travolti. Diventano infatti un problema se ci bloccano, se invece le riconosciamo, ci possono aiutare a comprendere il momento”, spiega Laura Dominijanni.

Secondo la psicologa “bisogna fare quindi in modo che la paura e l’ansia non sovrastino tutto e rimanga spazio per la curiosità di quella che può essere l’esperienza, per il desiderio di passare oltre e di vivere questo momento in compagnia. Abbiamo vissuto tutti l’esperienza molto dura dell’isolamento e delle restrizioni, sicuramente quello che ha aiutato tutti e aiuta in particolare i ragazzi è l’unione, vale a dire il mantenere un contatto. Stare in un’esperienza condivisa può aiutare nelle situazioni difficili, come questa. È importante sentire che si sta facendo qualcosa insieme agli altri. Gli esami non sono solo una prova individuale”. 

esame maturitàFonte foto: ANSA

Ci sono consigli o tecniche che può suggerire ai maturandi?

Per l’esperta, il primo consiglio è di “non improvvisarsi: anziché cercare negli ultimi 10 giorni modalità nuove per rilassarsi, direi di fare mente locale su quali sono le cose o le situazioni che lo studente già conosce. Meglio infatti chiedersi: cosa di solito mi aiuta a rilassarmi e a recuperare energia? Partendo dalla risposta a questa domanda, bisogna quindi decidere di dedicarsi a modalità già sperimentate. Via libera quindi a training autogeno, meditazione, yoga, visualizzazioni, ossia a tutte quelle tecniche che mirano ad allentare la tensione e creare spazio, purché gli studenti attingono a qualcosa che in qualche modo già conoscono e sanno che li aiuta. Sono invece sconsigliate le nottate di studio e le bevande eccitanti che ‘spingono troppo’. Inoltre, è importante concedersi delle pause. Sappiamo che ognuno di noi ha un tempo massimo di concentrazione, che solitamente è sui 40-45 minuti: sforzarsi di continuare può portare alla frustrazione”.

E ancora: “Consiglio quindi ai maturandi di pensare a dei piccoli break, ma non solo. Di prevedere all’interno della giornata una pausa più ampia con un’attività piacevole calibrata su quello che ognuno trova più adatto. Ossia aperitivo con gli amici, fare passeggiate, sport. Bisogna uscire dai libri… e dai social”.

Cosa fare per memorizzare quello che si sta studiando?

Secondo Laura Dominijanni “in linea generale, meglio usare metodi già sperimentati, ogni studente si conosce e sa se ha memoria visiva, se gli sono più congeniali le mappe concettuali, se preferisce le videolezioni. Non pensare invece di compiere imprese incredibili in 10-15 giorni perché questo aumenta l’ansia che è legata alla perdita di controllo, al non sapere bene cosa si sta facendo. Meglio quindi evitare di sperimentare un metodo di studio perché l’ha sentito dire da un compagno, sa che è utile”. 

Pertanto il consiglio – aggiunge – è di usare modalità efficaci e già testate, ma di farlo con una maggiore organizzazione. È infatti importante organizzarsi il lavoro e decidere ogni giorno cosa fare. Ragionare quindi con maggiore strutturazione tenendo conto delle pause di cui parlavamo prima”.

Come gestire al meglio il tempo tra le prove scritti e l’orale?

Sulle modalità d’esame, la psicologa ricorda che quello di quest’anno è il primo “in cui si torna alla ‘normalità’ dopo 2 anni e mezzo di Covid e c’è una particolare attenzione ai ragazzi. Mi concentrerei sul fatto che nella commissione ci sono i membri interni che di fatto sono degli alleati e avranno sicuramente un atteggiamento di supporto nei confronti dello studente. Può essere utile come preparazione utilizzare le tecniche di visualizzazione purché se ne abbia dimestichezza. Possono essere usate per creare una sorta di assetto emotivo, immaginare cosa c’è dopo e così focalizzarsi”.

Per quel che concerne l’orale, “nel caso ci si trovi in difficoltà, meglio non impiegare energie per dissimulare la situazione. Al pari di una macchina che si sta ingolfando, è meglio non accelerare, ma fare un bel respiro e piuttosto chiedere una mano per rifocalizzarsi. Altro consiglio che mi sento di dare è di stare su quello che sta avvenendo”.

In che modo genitori e insegnanti influiscono sull’affrontare la maturità?

Ma gli studenti possono sentire la pressione di genitori e insegnanti? “La maturità non è solo un esame, ma è un passaggio che coinvolge tutta la famiglia e in generale tutto il sistema: ragazzi, genitori e insegnanti. Anche i docenti infatti si separano dalla classe che hanno seguito per diverso tempo. Gli altri non solo possono influire, ma sono coinvolti in questo processo di separazione che vivono gli studenti”, spiega Laura Dominijanni.

Secondo la psicologa, infatti, “maturandosi i ragazzi hanno un po’ un lasciapassare, una sorta di ‘patente’ che permette di iscriversi a concorsi, andare all’università, avere la possibilità di andare fuori casa. Questo riguarda tutta la famiglia che fino a questo momento scolastico segue la loro formazione. Genitori che devono separarsi dall’idea di accompagnare i figli durante il percorso di istruzione: l’università infatti prevede un tipo di studio più autonomo. Inoltre, dobbiamo ricordare che la situazione vissuta con il Covid ha provato non poco i ragazzi, non solo rispetto alla prestazione in sé, ma è aumentato il disagio psicologico. Pertanto sia i genitori sia i docenti devono avere particolare attenzione e sostenerli“. 

Consigli diretti ai genitori: “Non devono puntare su minacce o sul far vedere scenari drammatici. Nell’apprendimento, lo sappiamo, è molto più efficace il rinforzo positivo. Si impara meglio quando si è gratificati. Devono altresì saper gestire le aspettative che non sono negative di per sé, anzi possono fungere da motivazione e che fino a un certo punto riescono a far capire l’importanza di questo momento. Se invece diventano eccessive, possono bloccare gli studenti”.

Cosa significa oggi per i ragazzi affrontare la maturità?

“Intanto è significativo che nonostante da tempo sia identificato come esame di stato venga chiamato di maturità: questo sottolinea il suo valore simbolico. La maturità è una linea di confine importante, da quel momento in poi i ragazzi potranno confrontarsi in modo più diretto con le proprie aspettative, i sogni e le scelte. Bisogna ricordare che comunque l’esame è il primo di tanti altri quindi non dare un carico eccessivo. E un’altra cosa: la maturità è un processo che si conquista piano piano. Nulla si svolge in un giorno”, conclude Laura Dominijanni.

genitori-esami Fonte foto: 123RF
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