La Russa contro Report per l'inchiesta sulla famiglia, Ranucci replica dopo il video del presidente del Senato
La reazione del Presidente del Senato Ignazio La Russa contro la trasmissione Report dopo l'inchiesta incentrata sulla sua famiglia. I motivi
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha recentemente annunciato una querela nei confronti della trasmissione televisiva Rai Report. L’accusa è stata avanzata prima della messa in onda dell’inchiesta intitolata “La Russa Dynasty“, un’indagine che si dipana dalla Sicilia a Milano, gettando luce sui rapporti e le attività della famiglia La Russa. L’inchiesta coinvolge anche alcuni call center e società con legami insospettabili dal passato controverso. La reazione di La Russa è stata immediata, con una risposta preventiva tramite un video.
- Di cosa parla l'inchiesta di Report
- I rapporti del padre di La Russa
- Le rivelazioni dell'inchiesta
- La candidatura di La Russa
- La replica di Sigfrido Ranucci
Di cosa parla l’inchiesta di Report
La reazione infuocata del presidente del Senato ha lasciato più di qualche domanda. Ignazio La Russa sostiene che l’inchiesta condotta da Sigfrido Ranucci su Report abbia cercato inutilmente di macchiare la reputazione della sua famiglia.
In particolare, per La Russa sono state offerte ricostruzioni che divergono completamente dalla verità e che danneggiano gravemente l’onore di suo padre, Antonino La Russa. Il Presidente del Senato afferma che il padre non ha mai ricevuto avvisi di garanzia in vita sua.
Il presidente del Senato Ignazio La Russa ci ha inviato le sue videorisposte, chiedendoci di pubblicarle integralmente. Con il suo video, La Russa inaugura un nuovo genere della comunicazione politica: l’autointervista. Dopo le cassette inviate ai tg da #Berlusconi e le dirette… pic.twitter.com/GHF2NDhqLX
— Report (@reportrai3) October 8, 2023
I rapporti del padre di La Russa
L’inchiesta di Report mette in luce i legami del padre con personaggi come Michelangelo Virgillitto e Raffaele Ursini, nonché con il famigerato Michele Sindona.
Quest’ultimo, noto come il “banchiere di Dio,” è morto in carcere a causa di avvelenamento con cianuro di potassio. Sindona era coinvolto in vari scandali finanziari e condannato come mandante dell‘omicidio di Giorgio Ambrosoli.
Le rivelazioni dell’inchiesta
Report ha anche riportato le dichiarazioni del colonnello dei carabinieri Michele Riccio riguardo al capomafia Luigi Ilardo, secondo il quale Cosa Nostra avrebbe dato indicazioni di voto per Antonino La Russa e suo figlio Vincenzo nella Sicilia Orientale nel 1994.
Questo sembra aver spinto Antonino a trasferirsi a Milano insieme ai figli Ignazio, Vincenzo e Romano nel 1956. Questo trasferimento, secondo Report, potrebbe essere stato pianificato per sostenere Michelangelo Virgillitto, che aveva acquisito il controllo della Liquigas con l’aiuto di Sindona.
Ignazio La Russa difende Virgillitto, affermando che è stato un benefattore della chiesa e che Report sta falsamente accusando Virgillitto in relazione a un evento del lontano 1938.
La candidatura di La Russa
La Russa sostiene che suo padre Antonino non era più candidato, mentre Vincenzo era candidato con l’Udc di Casini, non con Forza Italia, come suggerito dall’inchiesta.
Ignazio La Russa afferma che nessuna contestazione giudiziaria è mai seguita a questa situazione e che non è mai stata rivolta alcuna accusa formale contro i membri della sua famiglia.
Nel video, il presidente del Senato affronta anche il caso Visibilia e le accuse su Daniela Santanchè, dichiarando di non aver mai lavorato per Negma e di aver assistito esclusivamente la Santanchè. Riguardo a Sindona e alla Liquigas, Ignazio La Russa sottolinea che suo padre non ha intrattenuto rapporti di lavoro dopo il 1976.
La replica di Sigfrido Ranucci
La trasmissione Report e Sigfrido Ranucci hanno replicato al video-comunicato di Ignazio La Russa. “Il presidente del Senato Ignazio La Russa ci ha inviato le sue videorisposte, chiedendoci di pubblicarle integralmente. Con il suo video, La Russa inaugura un nuovo genere della comunicazione politica: l’autointervista” si legge nel post sui social.
“Dopo le cassette inviate ai tg da Berlusconi e le dirette Facebook di politici monologanti, il presidente del Senato invece di sedersi davanti alle nostre telecamere, risponde alle nostre domande, lette dal suo addetto stampa, senza concederci il contraddittorio”.