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L’Ue e le nuove regole contro gli imballaggi monouso: stop alle bustine di zucchero e all’insalata in busta

Il l testo del nuovo regolamento sul packaging prevede lo stop in tutta l’Ue agli imballi monouso, come le bustine di zucchero l’insalata in busta

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Un nuovo regolamento europeo sul packaging e sugli imballaggi monouso, che potrebbe cambiare il modo nel quale oggi siamo abituati a vedere alcuni alimenti. Verrà discussa a breve la nuova normativa Ue che potrebbe mettere al bando le bustine di zucchero, le buste di insalata e molti altri prodotti che utilizzano incarti monouso.

La proposta dell’Ue

La nuova normativa verrà discussa durante le sedute plenarie del parlamento europeo che si terranno tra il 20 e il 23 novembre prossimi. E anche se non ci sono certezze sul nuovo regolamento europeo sugli imballaggi (Ppwr), come riportato dal Sole24Ore c’è già chi è pronto a ricorrere agli emendamenti per rallentare l’entrata in vigore di alcune norme già molto contestate.

Si tratta, nello specifico, degli articoli inerenti il divieto del monouso (art. 22) e gli obiettivi di riutilizzo (art. 26), che a partire dal 31 dicembre 2027 potrebbe cambiare molti degli oggetti che oggi sono parte del nostro quotidiano, ma che sono considerati dannosi per l’ambiente.

L’Ue e le nuove regole contro gli imballaggi monouso: stop alle bustine di zucchero e all’insalata in bustaFonte foto: ANSA
Il parlamento europeo, in una immagine di archivio

Tra questi ci sarebbero, per fare alcuni esempi, le bustine monodose di zucchero e le confezioni di insalata in busta, ma anche le confezioni di salse come ketchup e maionese, e i flaconi per cosmetici e prodotti per l’igiene di meno di 50 ml per i prodotti liquidi e meno di 100 g per i prodotti non liquidi, dagli shampoo alle saponette che si utilizzano, ad esempio, negli alberghi.

I prodotti vietati

Il nuovo regolamento potrebbe quindi interessare non soltanto il quotidiano delle vite dei cittadini, ma anche (e soprattutto) attività commerciali legate al turismo, come le strutture alberghiere, e alla ristorazione, dai ristoranti al catering, che dovranno sempre servirsi di materiali lavabili e riutilizzabili.

Arriverebbe quindi uno stop non solo agli alimenti serviti in bustine e vaschette monouso, dai condimenti alle conserve, ma anche ai contenitori come vaschette e vassoi, e agli imballaggi di plastica monouso per prodotti ortofrutticoli freschi per meno di 1,5 kg di frutta e verdura, come le reti e i sacchetti nei quali vengono confezionati buona parte di questi prodotti.

Un discorso simile anche all’estremo opposto delle quantità, cioè dal monouso al formato famiglia: il regolamento punta difatti a bandire gli imballaggi di plastica usati nel commercio al dettaglio per raggruppare prodotti venduti in lattine, vasi, vaschette e confezioni per acquistare più di un prodotto o incoraggiare i consumatori a farlo.

Gli obiettivi sul riutilizzo

Oltre allo stop alle confezioni monouso però, il regolamento presentato tocca anche il tema del riutilizzo e degli obiettivi ad esso legati. L’intenzione dell’Ue infatti è quella di raggiungere il 20% di riuso degli imballaggi delle bevande vendute confezionate, che siano in bottiglia o in lattina, a partire dal 1° gennaio 2030.

Inoltre, entro il 31 dicembre 2027, si propone che tutte le bevande sfuse consumate sul posto possano essere vendute in un bicchiere riutilizzabile. Discorso inerente anche alle borracce o ai contenitori personali: entro 2 anni il consumatore dovrà avere la possibilità di riempirli con le bibite sfuse.

spesa Fonte foto: 123RF
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