Precipita da Tavolara, muore lo scalatore Giuliano Stenghel
È morto Giuliano Stenghel, scalatore esperto e celebrità dell'alpinismo. Ha perso la presa durante una scalata dell'isola di Tavolara in Sardegna
Lutto nel mondo dell’alpinismo. Giuliano Stenghel è morto cadendo dalle parti più alte della scogliera dell’isola di Tavolara, sul versante nord orientale della Sardegna, davanti al Golfo Aranci (Olbia). Ne dà notizia l’Ansa. Sten, come era stato ribattezzato dagli amici, era noto a livello internazionale per essere un esperto scalatore. Era considerato il “maestro del friabile” per la sua capacità di muoversi su rocce difficili, anche con poche protezioni.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’uomo stava cercando di risalire la vetta di Punta Cannone quando avrebbe perso la presa, precipitando e sbattendo più volte sulle rocce sottostanti, finendo poi in mare. Il rumore dell’impatto tra il corpo di Giuliano Stenghel, ormai senza vita, e l’acqua ha attirato l’attenzione di alcuni appassionati di snorkeling.
Questi hanno allertato la capitaneria di porto. Coordinati dal capitano di vascello Maurizio Trogu, due mezzi si sono precipitati sul posto, recuperando il corpo della celebrità dell’alpinismo, portandolo al porto di Olbia. L’autorità sanitaria ha certificato che a causare la morte dello scalatore 67enne è stato un politrauma con rottura della scatola cranica.
Originario di Rovereto (Trento), Giuliano Stenghel era di casa sulle rocce della Gallura, che conosceva bene. Istruttore nazionale di alpinisimo dal 1978, era anche istruttore emerito del Club alpino italiano e socio accademico del Gruppo italiano scrittori di montagna. Amante delle grandi salite in roccia, era considerato un acrobata della specialità.
A Sten, artefice di numerose prime ascensioni in solitaria, si deve l’apertura di oltre 200 nuove vie. Impegnato nel sociale, aveva fondato con alcuni amici ‘Serenella onlus‘, intitolata alla prima moglie, morta prematuramente. L’associazione si occupa di aiutare i più bisognosi, in particolare donne e bambini in gravi condizioni di povertà.