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Covid, emergenza posti letto in 18 Regioni: "Vicini al collasso"

I medici lanciano l'ennesimo allarme: dati alla mano, infatti, praticamente tutte le Regioni hanno superato la soglia critica nei reparti internistici

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Appesi a un filo. La Federazione dei medici internisti, per bocca del presidente Dario Manfellotto, ha lanciato un allarme disperato: gli ospedali sono prossimi al collasso. La causa, secondo il numero uno della Fadoi, sarebbe da rintracciare nella carenza di personale sanitario e nel gran numero di pazienti Covid “che continuano ad arrivare nei nostri reparti”. La notizia è stata data dall’Ansa.

Covid, posti letto esauriti in quasi tutte le Regioni: chi sta peggio

L’emergenza per i posti letto nei reparti ospedalieri internistici riguarda prevalentemente Pneumologia, Medicina interna e Malattie infettive.

Dal confronto dei posti letto nel 2018 e quelli attivati nel 2020, Regione per Regione, con l’attuale numero dei ricoveri Covid-19 emerge un quadro drammatico.

Il Piemonte è saturo al 191%, la Valle d’Aosta al 229%, Lombardia al 129%, Liguria al 118%, Lazio al 91%, Campania all’87%.

Solo Molise e Friuli-Venezia Giulia sono sotto la soglia di occupazione del 40% (34%). Sono in allarme 19 tra Regioni e Province autonome. Lo ha rilevato l’Anaao-Assomed, maggiore sindacato dei medici ospedalieri.

L’elenco completo tenendo conto della percentuale di saturazione dei posti letto internistici:

  • Valle d’Aosta 229%
  • Piemonte 191%
  • Bolzano 129%
  • Lombardia 129%
  • Liguria 118%
  • Lazio 91%
  • Campania 87%
  • Trento 82%
  • Abruzzo 77%
  • Sicilia 73%
  • Puglia 71%
  • Emilia-Romagna 66%
  • Toscana 66%
  • Veneto 64%
  • Umbria 60%
  • Calabria 54%
  • Basilicata 52%
  • Marche 49%
  • Sardegna 44%
  • Molise 34%
  • Friuli-Venezia Giulia 34%

Covid, le parole dei medici internisti: “Chi ha altre malattie rischia di stare fuori”

Manfelotto ha citato i dati elaborati dall’Anaao-Assomed sull’occupazione dei posti letto in ospedale. Nei reparti di “Medicina interna – ha detto – ai pazienti vengono garantite tutte le cure, anche quelle subintensive, compresa l’ossigenoterapia e le varie forme di ventilazione non invasiva, cercando di evitare di arrivare alla intubazione o alla morte”.

Inoltre gli internisti “continuano ad assistere i pazienti che sono affetti da altre patologie importanti, come insufficienza renale, bronchite cronica, scompenso cardiaco, sepsi, polmonite“. Ma per questi malati “le possibilità di accesso agli ospedali si stanno riducendo“.

Quindi, la drammatica previsione: “È chiaro che una probabile conseguenza sarà la crescente difficoltà a ricoverare e garantire gli standard qualitativi di cura per i malati cronici riacutizzati non Covid”.

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