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Covid, via libera ai tamponi salivari in Italia: cosa cambia

Anche i tamponi salivari entreranno nel conteggio delle Regioni e quindi nel bollettino quotidiano sul coronavirus

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il ministero della Salute ha emanato una circolare che permette l’utilizzo dei tamponi salivari come valida opzione per rilevare la presenza del coronavirus, e i risultati dovranno essere conteggiati nel bollettino quotidiano sulla situazione epidemia in Italia. Tuttavia il dicastero guidato da Roberto Speranza ha sottolineato che potranno essere utilizzati solo in determinate circostanze. Viene infatti ribadito nel documento che il test molecolare oro e nasofaringeo rimane il gold standard internazionale per la diagnosi di Covid-19, quindi il mezzo migliore in termini di sensibilità e specificità. Ne dà notizia l’Ansa.

Via libera ai tamponi salivari in Italia: le linee guida del ministero

Tra le linee guida sulla raccolta dei campioni e sulla segnalazione dei casi viene specificato che i tamponi salivari devono essere effettuati preferibilmente entro i primi 5 giorni dalla comparsa dei sintomi del contagio da Covid-19. Il test è inoltre indicato come utile per “screening ripetuti” per motivi professionali, in particolare sugli anziani e i disabili e sui bambini in ambito scolastico.

Quanto sono affidabili i tamponi salivari? Il nodo sulla sensibilità

La sensibilità i questa tipologia di test è infatti compresa, come riporta l’Ansa, tra il 53% e il 73%, ben al di sotto dei tamponi molecolari o antigenici. “L’uso della saliva per la diagnosi di infezione da Sars-Cov-2 prevede un metodo di raccolta non invasivo, tuttavia la corretta raccolta del campione salivare è un passaggio cruciale“, si legge nella circolare.

“I campioni di saliva possono essere eterogenei“. Si parla infatti di “saliva orale, saliva orofaringea posteriore”. Per questo le diverse tecniche e sedi di raccolta possono avere un impatto sulla sensibilità del metodo”, viene sottolineato nel documento del ministero della Salute. Inoltre i campioni raccolti possono essere mucosi e viscosi, e per questo le attrezzature automatizzate di estrazione dell’Rna possono incorrere in difficoltà nell’elaborazione dei dati.

Una sensibilità maggiore è stata riscontrata nella saliva orofaringea posteriore del primo mattino. Al contrario, il general spitting, ovvero la raccolta della saliva accumulata a livello del pavimento orale, ha mostrato una sensibilità nettamente inferiore.

Via libera ai tamponi salivari: cosa potrebbe accadere in futuro

Gli esiti dei tamponi salivari verranno inseriti nel sistema informativo della Regione di riferimento anche se effettuati da laborati, strutture e professionisti privati, se accreditati, e dunque nel bollettino Covid quotidiano. In altri Paesi membri dell’Unione europea sono conteggiati anche test antigenici rapidi che analizzano campioni alternativi, come la saliva, l’espettorato e le feci.

Anche in Italia ci potrebbe essere una nuova apertura in questo senso, in accordo con quanto stabilito dalla Health Security Committee. L’ente Ue si occupa della gestione e della valutazione del rischio e di coordinare le attività di screening nei vari stati.

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