Covid, a San Marino è tutto aperto: anche romagnoli nei locali
Mentre l'Emilia-Romagna diventa zona arancione, la Repubblica di San Marino lascia tutti i locali aperti: qualcuno la chiama 'piccola Svezia'
L’Italia è divisa in fasce colorate, l’Emilia-Romagna è appena diventata zona arancione e pertanto non ci si potrà più spostare da un Comune all’altro, i ristoranti rimarranno chiusi così come bar e locali affini, cui sarà consentita solamente la vendita da asporto, dalle 5 alle 22. Misure che entrano in vigore da domenica 15 novembre e dureranno almeno due settimane. Ma mentre da Piacenza a Rimini si attende l’entrata in vigore della nuova ordinanza, la piccola Repubblica di San Marino lascia tutto aperto per l’ennesimo weekend. Bar, ristoranti, centri commerciali: raggiunti anche dai romagnoli.
Come ricostruito dal Corriere della Sera, a San Marino da qualche settimana sembra di vivere in un’epoca pre–Covid. Vige la regola dei sei posti assegnati per tavolo: nessuno in piedi, nessuna ressa. Scene normali anche perché i numeri dei bollettini sono tornati a salire anche lì.
Ma i bar, i ristoranti, i centri commerciali e i musei, restano aperti. Lo ha deciso il governo centrale della piccola Repubblica. “Siamo andati a San Marino – raccontano alcuni romagnoli intervistati dal Corriere della Sera – per cercare spensieratezza. Se qui i locali sono aperti avranno le loro buone ragioni per esserlo”.
Per il governo sammarinese “con le chiusure dell’Italia i locali lavorano anche grazie ai tanti sammarinesi che li frequentano più di prima.
San Marino, l’ordinanza in vigore: cosa dice
A San Marino è in vigore il decreto del 29 ottobre, che però non incide sulle attività, che restano aperte. Nella piccola Repubblica, ad oggi, queste sono le misure:
- obbligo di quarantena e isolamento fiduciario per chi è positivo o per chi ha avuto contatti stretti con positivi. Nessun obbligo di quarantena per chi arriva da fuori;
- negozi e locali possono chiudere a mezzanotte e riaprire alle 4:30;
- cinema e teatri restano aperti;
- palestre, centri benessere e spa restano aperte, rispettando le misure previste;
- si possono organizzare congressi e convegni sia in luogo pubblico che privato. Se si prevedono più di 50 partecipanti si deve prima ottenere l’autorizzazione da parte della Gendarmeria;
- restano aperte anche le strutture sportive, ma sono sospese le attività collettive e individuali di contatto, sia amatoriali che agonistiche: resta possibile allenarsi individualmente all’interno delle strutture sportive e all’aperto.