Covid, Lombardia zona rossa. Ma Fontana annuncia il ricorso

Da domenica gran parte d’Italia si colorerà di arancione, in base ai dati del monitoraggio Iss-ministero della Salute e alle richieste di alcune amministrazioni locali. E tre regioni andranno in zona rossa: Lombardia, Sicilia e provincia autonoma di Bolzano. Ma se nel caso dell’isola è stato lo stesso governatore Musumeci a chiedere al governo il passaggio alle restrizioni più dure, gli altri due governatori non ci stanno.

“Non condividiamo la scelta di inserire la Lombardia in zona rossa per cui, qualora dovesse arrivare l’ordinanza, proporremo ricorso“, ha detto in una nota il presidente della Regione Attilio Fontana.

“Invieremo delle accurate note per spiegare le motivazioni della nostra opposizione. Più volte ho chiesto al governo di rivedere i parametri perché basati su dati vecchi, in questo caso del 30 dicembre”.

Una presa di posizione che arriva dopo che lo stesso Fontana nei giorni scorsi aveva detto che l’arancione lombardo era “tendente al rosso” e che la zona rossa era scontata.

Venerdì mattina invece il presidente lombardo aveva definito il passaggio in rosso una “punizione che la Lombardia non si merita” e il conteggio dell’indice Rt (1,4 per la Lombardia) una “cosa estremamente opinabile”.

“Qualcosa non torna“, ha scritto su Facebook il sindaco di Milano, Beppe Sala, andando all’attacco del governatore leghista: “Fontana dice per giorni ‘siamo vicini alla zona rossa’. Oggi strepitano. Dando per scontato che in Regione hanno i dati, perché non ci fanno capire come stanno realmente le cose?”.

Nelle polemiche tra istituzioni si inseriscono anche alcuni sindaci, come quello di Bergamo, Cremona e Crema, che chiedono delle deroghe alla zona rossa per le proprie province, parlando di dati inferiori alla media regionale.

Anche il presidente della provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, ha contestato il passaggio in zona rossa: “Sono rimasto abbastanza sconcertato, visto che attualmente siamo zona gialla. Anche il ministro Speranza mi ha confessato di essere sorpreso”.

La giunta provinciale, sulla base di una valutazione dell’azienda sanitaria locale, ha deciso di non inasprire le limitazioni attualmente in vigore.

“Le ordinanze sono costruite sulla base di dati oggettivi e indirizzi scientifici. Hanno la finalità di contenere il contagio in una fase espansiva dell’epidemia. Per questo rispettarle è decisivo se non si vuol perdere il controllo del contagio”, ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza.

Fonte foto: ANSA